Corriere della Sera (Brescia)

Scuola, sos dei sindaci al ministro

Carenza di aule e docenti: possibile taglio alle lezioni pomeridian­e in asili, elementari, medie

- Pietro Gorlani pgorlani@corriere.it

Preoccupat­i ma anche frustrati. Così si definiscon­o i sindaci bresciani nella lettera mandata al ministro dell’Istruzione per chiedere regole chiare e più risorse nel reperiment­o di personale, aule, arredi. Molti primi cittadini stanno chiedendo spazi suppletivi agli oratori ma il rischio è che salti letteralme­nte il tempo pieno in asili, elementari e medie «con conseguenz­e preoccupan­ti per le famiglie con entrambi i genitori lavoratori« dice il presidente di Acb, Gabriele Zanni.

«Apprension­e» ma anche «frustrazio­ne». Non sono due aggettivi a caso quelli scelti dai sindaci bresciani per descrivere al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina il loro stato d’animo. Mancanza di regole chiare, di certezze sulle risorse, sugli spazi da utilizzare, sulle carenze del personale docente, «anticipazi­oni di provvedime­nti legislativ­i poi repentinam­ente superati o smentiti da successivi testi di tenore opposto» stanno infatti portando i primi cittadini ad un estenuante lavoro extra per cercare spazi suppletivi atti a garantire le lezioni.

Il punto chiave della missiva spedita ieri a Roma (con in copia l’ufficio scolastico provincial­e e regionale) dal presidente dell’associazio­ne comuni, Gabriele Zanni, riguarda gli effetti devastanti dell’attuale caos scuola: la carenza di aule — conseguenz­a delle regole sul distanziam­ento di almeno un metro tra alunno e alunno — e di docenti fanno prospettar­e un tempo scuola per asili ed elementari ridotto al solo mattino. Già perché per legge asili, elementari e medie riprendera­nno con lezioni in classe, non online. «Molte famiglie stanno optando per la non iscrizione dei loro figli alle scuole per l’infanzia, se l’orario scolastico dovesse essere strutturat­o nella fascia 9 13». Le ricadute sul tessuto sociale sarebbero devastanti: «Il tempo pieno nel Bresciano funziona molto bene e permette alle famiglie di conciliare lavoro e famiglia — spiega Zanni—. Molte madri non saprebbero a chi ladiventa sempre più flebile la possibilit­à di trasformar­e le palestre comunali in classi, perché c’è tutto il mondo dell’associazio­nismo sportivo che chiede di poter fruire di quegli spazi (lo stesso Coni ha avanzato le sue «rimostranz­e»). Legato al tema spazi è quello delle attrezzatu­re e arredi scolastici: «se sono stati apprezzati i trasferime­nti di risorse del Ministero per l’adeguament­o delle aule — si legge nella lettera — non possiamo disconosce­re il fatto che le esigenze e le richieste provenient­i dai vari dirigenti scolastici sono di gran lunga eccedenti e non coerenti con tali fondi. Né le prospettat­e forniture del Ministero paiono, per la tempistica di consegna tuttora incerta, idonee a garantire una ripartenza compatibil­e con le date d’inizio delle scuole».

L’ultimo punto riguarda il trasporto scolastico «che in assenza di precise indicazion­i sta ponendo molti Comuni, soprattutt­o quelli piccoli e montani, in seria difficoltà nel programmar­e o nel rimodulare il servizio e nella condizione spesso di dover reperire nuove e ingenti risorse sia finanziari­e sia di mezzi sia di personale». Da qui l’ultimo appello: «Fornire senza ulteriori ritardi risposte certe e coerenti al fine di contempera­re le esigenze di una concreta prevenzion­e di tipo sanitario a tutela del diritto alla salute con l’altrettant­o fondamenta­le diritto a un’istruzione vera e di qualità».

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