Bus, più posti disagi ridotti
E un ragazzo su tre adesso si sposterà in autonomia
Anche l’agenzia del trasporto pubblico locale chiede punti fermi in vista del ritorno in classe. L’ordinanza regionale del 31 luglio è un buon punto di partenza perché ha accolto le sue richieste avanzate: si potrà occupare il 100 per cento dei posti a sedere su tutti i mezzi pubblici ed il 50 per cento dei posti in piedi sui bus urbani e suburbani (quelli in città e nei 14 comuni dell’hinterland) che scendono al 25 per cento per i pullman interurbani. Ora dovrebbe essere ratificata dal Governo.
Il provvedimento aumenta di un quinto la capienza dei mezzi pubblici: mitiga ma non risolve del tutto il problema. Resta la necessità di potenziare le corse, prevedendo doppi turni di ingresso a scuola. Un ulteriore aiuto «indiretto» potrebbe arrivare dall’aumentato numero di studenti delle superiori che andranno a scuola senza utilizzare mezzi pubblici: oggi sono il 20% del totale (quindi 14 mila su 70 mila complessivi, compresi gli istituti privati) «ma potrebbero salire al 30 ma anche al 40%; sono clienti persi ma nella fase emergenziale del rientro a scuola può rivelarsi un vantaggio» spiega il direttore dell’agenzia Tpl, Alberto Croce. I motivi sono abbastanza intuibili: la paura del Covid da parte dei genitori, il timore di assembramenti sui bus o di palesi disservizi aumenterà la disaffezione verso il trasporto pubblico.
Certo è che le nuove regole hanno portato ad un ridisevinciale gno complessivo delle corse, visto che fino alla scorsa settimana i posti a disposizione sui bus erano praticamente ridotti del 45%. «L’ordinanza regionale va nel verso giusto ma ora serve una regola unitaria e definitiva» aggiunge Croce, che è quotidianamente in contatto con dirigenti scolastici e ufficio scolastico pronel tentativo di comporre il complesso puzzle della ripresa scolastica. Non è epidemiologicamente rischioso avere tutti i ragazzi seduti uno vicino all’altro? «Molto meglio che i ragazzi stiano seduti e composti piuttosto che averli in piedi ammassati» spiega Croce, che prosegue: «Con la nuova ordinanza su un bus interurbano da 80 posti ho a disposizione tutti i 48 posti a sedere e fino a 9 posti in piedi; siamo intorno al 75% della capienza massima, per questo manteniamo lo schema delle doppie corse». Le scuole superiori garantiranno lezioni in presenza per tutte le prime e una soluzione mista per le altre classi: si prevede un 60% di lezioni in classe e un 40% di didattica a distanza. I presidi sono al lavoro per trovare spazi adeguati alle lezioni e prevedere un complessissimo incastro di turnazioni visto che la metà degli istituti non ha spazi adeguati e deve prevedere per forza la didattica a distanza e il doppio turno d’ingresso.
L’allentamento delle regole potrebbe significare anche un minor fabbisogno di denaro per potenziare i servizi: fino al mese scorso il calcolo delle risorse extra per garantire le doppie corse da settembre a dicembre parlava della necessità di 2 milioni di euro . «È un calcolo che va aggiornato, oggi non possiamo dare numeri a caso» chiude Croce, che però sottolinea l’urgenza di avere un altro milione dalla Provincia per garantire il servizio tradizionale (dei 2 milioni mancanti 920 mila euro sono stati versati).
Ed il trasporto scolastico di elementari e medie organizzato dai comuni? Anche qui valgono le nuove regole della Regione: si può occupare il 100% dei posti a sedere e la metà di quelli in piedi, quindi un pulmino avrà il 15% di capienza in meno rispetto agli altri anni. Calcolando che diversi genitori preferiranno portare di persona i loro piccoli a scuola, il servizio tradizionale dovrebbe tutto sommato reggere. ( p.gor.)