Record di squadre nelle prime due serie
Nemmeno il coronavirus frena la vitalità degli sportivi bresciani: 14 club al top
Il terremoto temuto non c’è stato e, a sorpresa, lo sport bresciano esce dalla pandemia più forte e più competitivo. Qualche timore attraversa le società dilettantistiche, che hanno soprattutto necessità di capire se e come poter ripartire: le date dei campionati sono ancora ipotetiche. I professionisti, invece, temono l’effetto negativo dei match a porte chiuse.
Nemmeno il Covid-19 ha guastato il motore dello sport bresciano, che esce ancora più forte e competitivo dai terribili mesi in cui la Leonessa è stata l’epicentro della pandemia in Italia.
Lo sconquasso ai piani più alti non c’è stato, ha colpito (era inevitabile) qualche società dilettantistica ma non nelle proporzioni temute: nelle serie minori c’è piuttosto la necessità di capire se e quando l’attività potrà riprendere in sicurezza, le date dei campionati sono del tutto ipotetiche.
Tra i professionisti c’è qualche certezza in più, anche se la prospettiva di giocare a porte chiuse per un periodo molto lungo potrebbe diventare il virus più pericoloso, per le finanze e la passione dei club, sorretti ancora da piccoli o grandi mecenati che devono pensare anche alle proprie aziende. Brescia, nonostante la retrocessione delle rondinelle e l’auto declassamento di Cologne dalla A1 alla A2 di pallamano, guadagna addirittura due formazioni nelle prime due serie dei sei principali sport a squadre: il contingente perde peso nella massima categoria, passando dalle sette sorelle della scorsa stagione (solo Firenze, in Italia, sapeva fare meglio con otto) a cinque (Germani nel basket, An nella pallanuoto, Millenium nel volley femminile, Calvisano nel rugby e Leno nella pallamano femminile), ma vi sono due graditi e insperati ritorni «in rosa» nel calcio e nel basket, dove il peso della tradizione e le garanzie societarie hanno fatto la differenza.
Il Brescia femminile di Giuseppe Cesari, che ha vinto tutto tra il 2012 e il 2017, perdendo lo scudetto solo ai rigori nel 2018, era ripartito dalla D cedendo il posto al Milan ma ora è già in B: ieri il Consiglio federale, che era chiamato ad aggiungere due posti a tavola nel campionato, passato da 12 a 14 società, ha accolto la richiesta di ripescaggio del club. Mentre, nel basket, la Brixia delle tanti giovani — su tutte Carlotta Zanardi, classe 2005, da tempo nel giro azzurro, figlia dell’allenatore Stefano — aveva rilevato a metà luglio il titolo sportivo di Viterbo garantendosi un posto in Serie A2.
In totale, le squadre bresciane ai nastri di partenza dei due principali campionati — senza dimenticare chi parte dalla terza fila, come la Feralpisalò nel calcio — sono quattordici, un record assoluto, proprio nell’estate della grande crisi e dei giganti punti di domanda.
La città (otto formazioni su quattordici giocheranno nell’hinterland) e la provincia si prendono la responsabilità di fare un rilancio al buio, in un periodo storico nel quale si tende a conservare quel che resta senza investire inseguendo nuovi orizzonti.
Tra dodici mesi, a Tokyo, potremmo inoltre presentare il plotone più numeroso di sempre: ci sono da battere i dieci alfieri di Rio 2016. E almeno due tra le veterane inseguono lo scudetto senza mezze misure. Calvisano, nel rugby, sotto la guida di coach Guidi, è il favorito d’obbligo anche se la palla ovale potrebbe rimettersi in marcia ad autunno inoltrato: i bassaioli, campioni in carica dal maggio 2019, nel frattempo si sono già rimessi al lavoro.
Nella pallanuoto, la An ha sfornato una campagna acquisti di primissimo livello riducendo il gap con Recco e con le prime formazioni continentali con cui continuerà a battagliare nelle coppe europee.
Germani e Millenium, tanto nel basket quanto nella pallavolo femminile, si sono mosse con anticipo sul mercato: le ragazze del volley hanno già terminato il primo mini ritiro a Chiavenna e inizieranno la Supercoppa il 29 agosto contro Scandicci, due giorni prima — al netto di anticipi e posticipi — ripartirà anche la pallacanestro con lo stesso trofeo in palio, mentre la pallamano scatterà la prima settimana di settembre. Protocolli permettendo.
Nemmeno il Covid-19 riesce a fermare la vitalità dello sport bresciano