Bentornata Palazzina Liberty
La sala di Largo Marinai d’Italia da oggi riapre alla musica Il clavicembalista Fabio Bonizzoni suona prima da solo, poi in duo e in trio
«Musica dalla quarantena. Live». Senza cercare echi dostoevskiani con le «Memorie del sottosuolo», il titolo scelto da Fabio Bonizzoni per il concerto con cui stasera fa ripartire l’attività de La Risonanza alla Palazzina Liberty è l’eco di un periodo che per i musicisti è stato difficilissimo. «Non tanto all’inizio, perché pensavamo che dopo un mese si sarebbe ripreso a suonare in pubblico e quindi siamo andati avanti a studiare a casa. Quando, a fine marzo, si è capito che il lockdown si sarebbe protratto, abbiamo iniziato a riprogrammare la stagione da metà maggio; quando è diventato chiaro che neppure per quella data si sarebbe ripreso… beh, un po’ di sconforto è venuto».
È stato in quel momento che è arrivata la telefonata di Pietro Borgonovo, direttore artistico della Giovane Orchestra Genovese: «Mi ha chiesto un breve video per il suo pubblico. Io non avevo mai usato in vita mia programmi di editing audio o video, gliel’ho fatto in modo un po’ rudimentale, scegliendo l’Ouverture dalla suite in sol minore di Händel», racconta il clavicembalista e direttore milanese. «La cosa mi ha divertito e fatto pensare; da lì è nata la decisione di preparare dei contributi musicali anche per il nostro pubblico. Uno a settimana; all’inizio da solo, poi con un orchestrale de La Risonanza, poi con due e via via in un crescendo che ci ha portato, la dodicesima settimana, a in dieci un movimento del concerto per quattro violini di Vivaldi». C’è chi ha esaltato questi video e chi invece li ha criticati aspramente, non ritenendoli dignitosi a livello qualitativo. «Un po’ aberranti lo sono, ma sono stati anche l’unico modo per comunicare con il proprio pubblico; li abbiamo fatti con la speranza che le persone provassero i nostri stessi sentimenti: da una parte il piacere di ascoltarci, dall’altro il constatare che l’ascolto dal vivo è tutta un’altra cosa». È proprio per questo che Bonizzoni ha ideato le due serate (la prossima il 13 settembre) di «Musica dalla quarantena».
«Visto che avevamo registrato tanto, ben più di due ore, c’era materia per due concerti veri; il portarli alla Palazzina Liberty significa una sorta di liberazione, è il nostro modo per dire: finalmente si torna a poter suonare e ascoltare dal vivo ciò che in questi mesi abbiamo potuto suonare o ascoltare solo attraverso i mezzi tecnologici». Il programma odierno propone i brani diffusi sui canali soincidere cial nelle prime sei settimane. A iniziare dalla Suite HWV 432 la cui ouverture Bonizzoni aveva registrato per Borgonovo; quindi la Sonata in la maggiore per violino e cembalo di Bach, con Carlo Lazzaroni che interpreterà anche la Fantasia n. 1 di Telemann; quindi Bonizzoni accompagnerà la violoncellista Agnieszka Oszanca nella sonata op. 1 n. 5 in la minore che il napoletano Salvatore Lanzetti dedicò negli anni Trenta del ’700 al principe Federico di Brunswick. Il finale vedrà i tre musicisti sul palco, con la Sonata BWV 1021 per violino e basso continuo di Bach.
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Il programma «Eseguiamo brani di Händel, Bach e altri registrati in alcuni video durante il lockdown»