La Fonderia Torbole pensa green
L’azienda punta su formazione e recupero dei materiali
La Fonderia di Torbole presentando il bilancio si sofferma molto su sicurezza, ambiente, economia circolare e impegno sociale. Il fatturato 2019 è arrivato a 101,3 milioni di euro, in calo rispetto ai 108,9 dell’anno precedente. La rete degli affari guarda soprattutto all’estero: solo il 28% sono clienti italiani. L’attenzione all’economia si traduce in contenimento inquinamento attraverso gli impianti, razionalizzazione nell’uso delle risorse naturali e nell’utilizzo dell’energia. La materia prima utilizzata nelle produzioni aziendali è per il 75% formata da materiali di recupero. Lo scorso anno è stato inoltre avviato un progetto per misurare l’impronta ambientale aziendale e ridurre Co2.
Il periodo non è probabilmente de i migl ior i pe r un’azienda che produce dischi e tamburi freno per automobili e veicoli pesanti, ma se i fondamentali sono solidi si può guardare comunque con fiducia al futuro. Nella convinzione, peraltro, che il mercato dell’automobile prima o poi si riprenda (i dati degli ultimi due mesi, dopo il tracollo nella prima parte dell’anno, danno segnali incoraggianti). Accade alla Fonderia di Torbole dove la presentazione video del bilancio di sostenibilità fatta da Erika Frigerio, quarta generazione imprenditoriale oggi in azienda, si sofferma molto su sicurezza, ambiente, economia circolare e impegno sociale. Il fatturato 2019 è arrivato a 101,3 milioni di euro, in calo rispetto ai 108,9 dell’anno precedente. La rete degli affari guarda soprattutto all’estero: solo il 28% sono clienti italiani (tra questi Fca), mentre ben il 72% va oltre confine e finisce nelle automobili Volkswagen, Toyota e Hyundai, solo per citarne alcune. L’attività di formazione del personale, in ottica 4.0 e di prevenzione dei rischi, è in costante crescita e nel 2019 ha supe r a to l e 12 mi l a ore (+ 125%) tra i 443 addetti, aspetto che ha portato anche a una conseguente riduzione degli infortuni. L’attenzione all’economia si traduce in contenimento dell’inquinamento con gli impianti, razionalizzazione nell’uso delle risorse naturali e nell’utilizzo dell’energia. La materia prima usata nelle produzioni aziendali è per il 75% formata da materiali di recupero che derivano da altri. Lo scorso anno è stato inoltre avviato un progetto, ancora in corso, finalizzato a misurare l’impronta ambientale aziendale con l’obiettivo di ridurre la Co2. La percentuale di rifiuti recuperati supera il 95%. In corso, insieme ad un’altra azienda fornitrice, c’è anche il progetto «Ecobrake system» per studiare e sviluppare nuovi dischi freno per autovetture a motorizzazione termica, ibrida o elettrica caratterizzati da elevata resistenza all’usura e alla riduzione di polveri fini. Nei lavori in corso anche un progetto per la valorizzazione degli scarti industriali.