Ab Orzinuovi taglia la Co2 di Big Pharma
Nuovo impianto di cogenerazione per l’autoproduzione di energia elettrica
Diecimila tonnellate all’anno di Co2 in meno nell’atmosfera grazie alla cogenerazione. Un traguardo ambientale non da poco quello raggiunto da Savio Industrial, parte del gruppo farmaceutico Savio, grazie all’installazione nello stabilimento di Pavia di un cogeneratore dell’azienda orceana Ab.
Diecimila tonnellate all’anno di co2 in meno nell’atmosfera grazie alla cogenerazione. Un traguardo ambientale non da poco quello raggiunto da Savio Industrial, parte del gruppo farmaceutico Savio, grazie all’installazione nello stabilimento di Pavia di un cogeneratore dell’azienda orceana Ab.
La Savio Industrial essendo un’azienda farmaceutica è caratterizzata da alti consumi di energia sia elettrica che termica per i sistemi di condizionamento nelle aree adibite alla produzione di farmaci, per la produzione di vapore industriale e vapore pulito, per la realizzazione del packaging e dei loro prodotti. Ed è proprio in casi come questi quindi, dove la domanda di calore è costantemente presente in concomitanza con la domanda di energia elettrica, che l’adozione di un impianto di cogenerazione diventa conveniente. L’azienda ha così optato per l’installazione di un cogeneratore Ecomax di Ab da 1 mw che permette l’autoproduzione di energia interamente impiegata per soddisfare le esigenze energetiche dello stabilimento.
Nel 2020 sono stati generati più di 8,5 milioni di kwh di energia elettrica, pari a circa l’85 per cento del fabbisogno annuo e più di 7,7 milioni di kwh di energia termica con un risparmio sia economico che ambientale, evitando l’emissione in atmosfera di 10mila tonnellate all’anno di co2. Per dare un termine di paragone, un condominio di medie dimensioni riscaldato a gas naturale in un anno produce emissioni nell’ordine delle 50 tonnellate/anno di co2. «L’utilizzo del cogeneratore di Ab, che lavora circa 8.500 ore all’anno, ha consentito — spiega Stefano Bonani, amministratore unico Savio Industrial — importanti riduzioni dei consumi di energia elettrica, di gas naturale e di emissioni di tonnellate di co2 oltre che importanti savings economici. Si consideri che l’impianto è stato ammortizzato in meno di due anni e ciò è dovuto, in parte, all’aumento dei volumi di produzione e alla conseguente maggiore richiesta di energia e in parte all’aumento dei costi unitari dell’energia elettrica, che hanno premiato la soluzione del cogeneratore a gas. Nel 2019 il cogeneratore è stato inoltre riconosciuto come impianto Car ed ha ottenuto i Certificati Bianchi, un incentivo che lo Stato riconosce agli impianti che risparmiano energia primaria consentendo a livello nazionale un modello di consumo più virtuoso e attento all’ambiente».