La scelta di Andrea: ora sono felice
Si disegnava la barba, ora si rade Il racconto di un 22enne finalmente in un corpo che sente suo
Giulia si disegnava la barba con il pennarello. Andrea ha appena iniziato a radersi. «L’altro giorno è stata la prima volta: ho pianto». Sono trascorsi sette mesi dalla prima iniezione di testosterone. «Il primo cambiamento che ho notato è stato la forza. Ho capito che stava succedendo».
Quella di Andrea Guidetti, 22 anni, di Orzinuovi, è la storia di una bambina che all’asilo voleva il grembiule azzurro. La storia di Giulia, che finalmente sta diventando ciò che ha sempre sentito di essere: Andrea. E spera che presto sia approvato il Ddl Zan per i diritti di tutti.
Giulia si disegnava la barba con il pennarello. Andrea ha appena iniziato a radersela. «L’altro giorno è stata la prima volta: ho pianto».
Sono trascorsi sette mesi dalla prima iniezione di testosterone: il seno non c’è più, la voce è più profonda, i lineamenti del viso spigolosi. «Il primo cambiamento che ho notato è stato la forza. In quel momento, ho capito che stava succedendo».
Quella di Andrea Guidetti, 22 anni, di Orzinuovi, è la storia di una bambina che all’asilo voleva mettere il grembiule azzurro. Di un’adolescente che aveva smesso di mangiare e di andare al mare, perché voleva cancellare le sue forme. La storia di Giulia, che finalmente sta diventando ciò che ha sempre sentito di essere: Andrea.
«Per anni ho rifiutato il mio corpo», racconta. «All’asilo, usavo il bagno dei maschi. Litigavo con mia madre per il grembiule, chiedevo ai miei amici di chiamarmi con il nome abbreviato: Giuli, senza la a».
Si è sempre sentito un estraneo nel proprio corpo, Andrea. Un conflitto tra anima e specchio che lo ha portato a tentare di cancellarsi: «Sono stato arrabbiato con me stesso e con il mondo per tanto tempo. Alle superiori ho sofferto di anoressia per due anni: volevo annullare le mie forme. Mi chiedevo perché fossi nato sbagliato. Mi odiavo. Pensavo che l’unica soluzione per smettere di soffrire fosse morire».
L’hanno salvato la terapia e YouTube: «Quando ho visto i video di Francesco Cicconetti, la storia della sua transizione, ho capito che c’era una via di uscita: la transizione. Avevo 17 anni». Per i suoi genitori, all’inizio, «è stata una botta. Credevo che mi avrebbero abbandonato, ma non l’hanno fatto: la psicoterapia e i libri li hanno aiutati a entrare nella testa di un figlio transgender. A loro importa che sia felice. Mi sento molto fortunato».
La cura ormonale è iniziata sette mesi fa, e non è ancora finita: «Per qualche mese ho sofferto di depressione: mi sembrava non stesse succedendo niente. È un effetto collaterale del testosterone, poi passa. Ora sono felice».
Andrea ha voluto raccontare il suo percorso con un post su Instagram e una sua foto a dorso nudo: «So che sarà difficile, ma d’ora in poi rivolgetevi a me per quello che sono: un ragazzo».
Le reazioni sono state un piacevole imprevisto: «Non mi
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La speranza
Il mondo sta cambiando in fretta, ma bisogna continuare a lottare per i diritti di tutti. Spero che il Ddl Zan sia approvato in fretta
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In famiglia Credevo che i miei mi avrebbero abbandonato, ma la psicoterapia e i libri li hanno aiutati a entrare nella testa di un figlio transgender
aspettavo tanto affetto: è il segno che il mondo sta cambiando. Ma bisogna continuare a parlarne, educare le persone, lottare per i diritti di tutti». Una settimana prima di fare coming out sui social, Andrea ha chiesto al suo capo cinque minuti. «Dovevo spiegarglielo. Pensavo sarebbe stato difficile, lavoro in una ditta edile. Invece mi è stato vicino: in qualche modo, aveva già capito. In ufficio, i colleghi hanno iniziato a chiamarmi Andrea il giorno stesso in cui ho parlato della mia transizione». All’anagrafe, lui è ancora una lei: Giulia. «Per cambiare sesso sui documenti serve almeno un anno, e il parere di un giudice».
Come tanti altri, è ancora lost in transition: «Spero il DDL Zan sia approvato».
Sul lavoro
In ufficio i colleghi hanno iniziato a chiamarmi con il nome maschile il giorno stesso in cui ho parlato della mia transizione