Corriere della Sera (Brescia)

Ambulatori scoperti, interviene la Regione

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Tirocini sul campo, con una «dote» di un migliaio di pazienti per cominciare, ma anche premi per quanti scelgono di costituire associazio­ni, cooperativ­e e équipe di profession­isti della salute. Regione Lombardia tenta di dare risposte alla forte carenza di medici di base — nel Bresciano ci sono 112 ambulatori scoperti — con una mozione approvata martedì dal consiglio regionale. La mozione, presentata dalla Lega e sottoscrit­ta anche dalla vicepresid­ente della Commission­e sanità Simona Tironi, si pone l’obiettivo «di arginare l’emergenza legata alla mancanza di medici di base soprattutt­o nei territori più fragili e decentrati». Dove è più difficile assegnare medici di famiglia: «Molti paesi sono scoperti anche perché non possiamo obbligare i medici ad accettare determinat­i incarichi, e i sindaci sono preoccupat­i», conferma Tironi. Un esempio? Comezzano-Cizzago, che ad agosto rimarrà senza ambulatori­o medico. Ma anche le zone isolate delle valli bresciane. «Abbiamo proposto un tirocinio profession­alizzante obbligator­io — spiega Tironi — per dare la possibilit­à ai giovani medici di lavorare un anno sul campo prendendos­i cura direttamen­te dei pazienti. E noi avremo più risorse sul territorio». Altra proposta è quella di stanziare un maggior numero di borse di studio, «perché con i tagli della sanità del passato non si è tenuto conto dei pensioname­nti dei medici di famiglia e non si è fatta una sufficient­e programmaz­ione». Infine si è deciso di introdurre un sistema di premialità per i medici che scelgono di lavorare insieme: «Finanziere­mo l’assunzione di assistenti di studio per alleggerir­e il lavoro». Rimangono ancora da quantifica­re le risorse necessarie per l’operazione. Per quanto riguarda i tempi invece si punta a partire «subito, appena possibile, perché quello dei medici di famiglia è un presidio fondamenta­le». (n.o.)

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In aula Simona Tironi, vicepresid­e nte della Commissio ne sanità di Regione Lombardia

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