Sequestro milionario al faccendiere con Lamborghini, villa e Riva
La Lamborghini da 700 mila euro parcheggiata davanti alla sua villa di Padenghe con piscina e vista lago. Il motoscafo Riva ormeggiato a Moniga. I Rolex e i gioielli custoditi nella casa di Brescia. E ancora, terreni, immobili, conti correnti all’estero. Un tesoro da 72 milioni di euro, ora sequestrato. Continuava a condurre una vita da nababbo Marco Melega, 47 anni, di Cremona, un passato da discografico, un presente da maxi truffatore, un campione delle frodi carosello attraverso la costituzione di società cartiere e prestanome per aggirare il fisco e per arricchirsi, indagato per reati fiscali con altre 14 persone. Le Fiamme gialle ieri sono entrate in azione in molte province italiane. E all’estero, in Belgio, Bulgaria, Germania e Svezia, con il coordinamento di Eurojust, l’agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale. Il 16 luglio del 2019, la Finanza arrestò Melega nell’ambito dell’indagine «Doppio clik». Storia di migliaia di clienti beffati. Attraverso società gestite da casa e pubblicizzate su siti ecommerce, l’imprenditore vendeva vini pregiati, buoni benzina, prodotti elettronici. Merce mai recapitata. Analizzando il traffico telematico dei siti riconducibili alle società coinvolte, la Finanza ha ricostruito che il gruppo capeggiato da Melega ha evaso il fisco e costruito una fortuna. Oggetto del maxi sequestro 85 immobili, 42 terreni, 28 beni mobili, 750 rapporti finanziari di varia natura. ( f.mor.)