Un blues in tre lingue per ricordare il poeta Franco Loi
Milvia Marigliano è un fiume in piena quando parla di «El Blues di Loi» con cui, dopo l’applaudito esordio al Napoli Teatro Festival 2021, domani e dopo è nel Cortile d’Onore della Sormani (ore 19.30, tel. 02.36592544, € 20/15). Lo spettacolo è un omaggio al poeta Franco Loi, scomparso a gennaio, e la vede in scena con il drammaturgo Igor Esposito e con il trombettista Ciro Riccardi (che crea dal vivo accompagnamenti e sonorizzazioni musicali). «Con i suoi lavori in milanese, Loi è stato uno dei grandi poeti del ‘900 ed è uno che “spacca l’anima”— dice l’attrice —. Non aspettatevi un reading con leggii e attori impostati a declamare versi! È una performance, è teatro! Esposito ha concepito una drammaturgia in quattro parti che parlano del poeta e della poesia, ricordano l’arrivo di Loi bambino a Milano e, infine, raccontano dell’Amore e della sua Morte. Abbiamo lavorato su tre lingue: milanese, italiano e napoletano. Loi scriveva in milanese e traduceva sempre in un italiano potente; Esposito ha deciso che qualche frammento di questa musicalità reggesse bene la traduzione in napoletano. D’altra parte, quando un autore è universale, lo si può fare in qualsiasi lingua». Nell’intreccio delle tre lingue sta l’originalità della performance, oltre che nell’occasione di andare alla scoperta del «milanese», sempre meno parlato a Milano. «Milano è la nostra New York — incalza Marigliano, che rivendica il suo essere mezza meneghina e mezza partenopea —, ma qui il dialetto è sostanzialmente perduto. Questa invece è l’occasione per tornare ad apprezzarne il valore: nelle poesie di Loi, nel dolore, nell’amore, nella morte di cui parlano, davvero tutti possono identificarsi… È un racconto contemporaneo e universale nel quale la musicalità della poesia attraversa milanese, italiano e napoletano».