Corriere della Sera (Brescia)

Provincia autonoma La sfida di Bianchi «Decisione chiara»

«Referendum di 5 anni fa fu netto»

- G.A.

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Bianchi Cinque anni fa la gente si è espressa già nel referendum Bisogna bussare al Pirellone

«Leggo e sento parlare di strade, di verde, di sicurezza. Strano, visto che dovrebbe essere l’ordinaria amministra­zione. Segno che ai miei avversari manca coraggio». Non rinuncia alla provocazio­ne Walter Bianchi, l’agente di commercio di 59 anni che ha deciso di candidarsi sindaco per la lista «Valle Camonica Provincia – Basta Tasse – Liberali».

Da dove nasce questa iniziativa?

«Nel 1994, da un’idea dell’allora senatore di Forza Italia Giuseppe Garatti: abbiamo concordato che i tempi sono maturi per chiedere che la valle Camonica sia riconosciu­ta come entità autonoma. Molti si siano dimenticat­i del referendum di cinque anni fa, ampiamente premiato dai cittadini: si deve chiedere questo riconoscim­ento al Pirellone».

Quali sarebbero i vantaggi?

«Evidenti per cittadini e imprese. Oggi i camuni pagano una tassa occulta ogni volta che devono andare a Brescia. Istituire la provincia camuna vorrebbe dire portare a Darfo, il naturale capoluogo, le sedi istituzion­ali e gli organi di comando che oggi si trovano a Brescia».

E per la città di Darfo cosa proponete?

«Collegamen­ti a fune con Borno, Montecampi­one e il lago Moro; liberalizz­azione della destinazio­ne d’uso di tutti gli immobili inutilizza­ti. Darfo, con il recupero della ex Banzato, diventereb­be il cuore amministra­tivo; Boario manterrebb­e la propria vocazione turistica».

E con quale ruolo per le terme?

«Mi sembrano diventate un parco divertimen­ti. Sono convinto sia necessario rilanciare la vocazione originaria: un luogo di cura».

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