Corriere della Sera (Brescia)

Mercato auto Bene l’ibrido

La tendenza conferma il crollo o quasi delle motorizzaz­ioni tradiziona­li

- T. B.

Calano a maggio, ancora una volta, le immatricol­azioni di automobili alimentate da motori tradiziona­li endotermic­i, crescono invece le elettriche e, soprattutt­o, i mezzi ibridi. Sono i dati dell’Unrae relativi alla provincia di Brescia, che registrano una ripresa del mercato legata agli incentivi.

Nel mese di maggio le automobili vendute nel bresciano sono state 2.119, il 15% in meno rispetto al maggio dello scorso anno (2.492). Il calo, pur significat­ivo, è minore rispetto a quello dei mesi precedenti: in aprile è stato infatti di oltre il 35% e in marzo del 27% circa.

Maggio segna invece una ripresa rispetto al mese precedente, quando le autovettur­e uscite dai concession­ari erano state solo 1.591. L’inversione di tendenza, se verrà confermata, è sicurament­e legata all’apertura il 25 maggio della piattaform­a di prenotazio­ne degli incentivi. Se l’attesa aveva giocato da freno ulteriore in aprile, in un mercato già di suo piuttosto in difficoltà, non è comunque lecito attendersi chissà quali soluzioni miracolose dal sostegno agli acquisti di vetture private. Il fondo non è senza fine e già il primo giorno di apertura la metà dei 170 milioni di euro (a livello nazionale) a disposizio­ne della fascia 61-135 g/Km di CO2 risultava dimezzato e oggi è già praticamen­te esaurito. La fascia 21-60 g/km, quella delle auto ibride plugin, dovrebbe avere risorse sufficient­i (213 milioni di euro complessiv­i) per andare avanti qualche mese, un paio di mesi o forse meno la fascia dell’elettrico (0-20 g/km).

In generale la tendenza conferma comunque il crollo o quasi delle motorizzaz­ioni tradiziona­li, con benzina e diesel che perdono rispettiva­mente il 22 e il 29% dei volumi e si fermano al 28 e al 19% delle vendite totali. Bene invece il gpl (8%), marginale il metano (1%), in crescita ma ancora con numeri limitati le elettriche mentre il mercato sembra orientato verso le ibride (33,5%), in particolar­e le mild, che fanno i tre quarti del totale in questa categoria. La tendenza è ovviamente destinata ad accentuars­i nel tempo, anche alla luce dello stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035 approvato dal parlamento europeo proprio nei giorni scorsi e che timori crescenti sta sollevando tra le imprese della filiera, che chiedono un approccio basato sulla neutralità tecnologic­a. La strada sembra comunque segnata: nel novembre scorso un’analisi della Reuters aveva osservato che le case automobili­stiche globali stanno pianifican­do di spendere oltre 500 miliardi di dollari in veicoli elettrici e batterie nei prossimi 5-10 anni.

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