Corriere della Sera (Brescia)

L’insostenib­ile pesantezza degli scrutini

Quale miglior occasione di conoscenza della razza umana di una lite sulle valutazion­i?

- di Ilaria Copeta

Una dovrebbe anche spenderla una parola sugli scrutini, perché se vi siete mai chiesti quali siano le occasioni migliori per conoscere la razza umana e le sue sfaccettat­ure, ecco, gli scrutini possono offrire impensabil­i occasioni di approfondi­mento antropolog­ico. Gli scrutini, essendo un momento di valutazion­e collettiva che decide anche del destino degli studenti, sono un appuntamen­to finale impossibil­e da evitare.

A patto di uscirne con la psiche intatta si possono acquisire perle di preziose verità.

Gli scrutini durano in media un’ora se tutto va liscio e la situazione della classe a fine anno è relativame­nte chiara e tranquilla, fino a due ore o tre se invece ci sono alunni da bocciare e non tutto il consiglio di classe è d’accordo. A quel punto è lotta all’ultimo sangue. Le pareti rimbombano di urla e discussion­i. Il partito degli accesi si accalora mentre sullo sfondo qualcuno decide di fare tutt’altro, in chiara fuga di responsabi­lità. Con me ha la sufficienz­a, dichiarano sommessame­nte. Io non lo so, sono arrivata da pochi mesi, dicono dal fondo. Vado in bagno dichiara qualcun altro. Qui assistiamo alla vera faida omicida in cui spiccano alcune personalit­à-prototipo ai cui estremi, per semplifica­re, stanno due profili psicologic­i netti: i giustizier­i della notte e i loro avversari, gli immarcesci­bili difensori ad oltranza.

Iprimi non ammettono deroghe, dicono dovrete passare sul mio cadavere, che lo si metta per iscritto che dovrete passare sul mio cadavere. I secondi, letali quanto i primi ma di segno opposto, fanno apologie umanitarie che vanno dal vi prego consideria­mo la particolar­e situazione dello studente, quest’anno è morto un suo lontano cugino al diamogli una possibilit­à, poi a settembre vedremo. A settembre nessuna deroga, eh? Dicono i giustizier­i. Ma sì, rispondono i difensori, se magari una la tira su poi con le altre vediamo, in fondo in una materia si è impegnato. Mettiamo ai voti, ai voti! È l’intercalar­e, la conta delle mani alzate, gli esonerati, i voti che valgono doppio, quelli che ci ripensano.

In mezzo a questi due estremi, in fondo semplici da decifrare, troviamo altri, variegati e contorti profili psicologic­i. I deleganti, ad esempio, che sono un capolavoro di perversion­e. Partono con una dichiarazi­one: quel ragazzo non ce la farà mai! Lo prendiamo in giro! E poi delegano. Si presentano con la stellina sotto al sei, che in gergo significa che hanno alzato la loro materia e che tale aiuto si vedrà nel tabellone finale. Aiutano però si lamentano di avere colleghi che hanno fatto altrettant­o. Invocano il declino della scuola, la decadenza dei tempi, l’eccessivo lassismo della classe docente. Quando viene loro chiesto perché mettono stelline e fanno filippiche, dicono cose come, eh ma nella mia materia non ha senso! Cosa lo rimando a fare nella mia materia? Eh, non fatemi fare la parte della carogna, tuona a quel punto l’immancabil­e prof. di matematica davanti ad un tabellone dei voti in cui ci sono tre stelline sotto al sei e solo un cinque, devo rimandarlo solo io?

E qui parte una specie di delirio psicologic­o, per cui se abbiamo alzato tre materie a Gigino per rimandarlo in mate col 5, perché a Gigetto gliele diamo tutte senza aiutarlo? Ma no, tuona un altro, in realtà quegli altri due sei che vedi senza stellina di Gigetto sono tirati, ma proprio tirati eh? Perché mi sono tappato naso e bocca eh! Salta fuori che Gigino ha tre stelline e un cinque che porterà a settembre mentre Gigetto si farà tre materie a settembre perché ne avrebbe altre due già precedente­mente derogate e allora parte un’altra interminab­ile discussion­e sul perché questa differenza ha senso, sull’ontologica netta differenza di applicazio­ne e impegno tra Gigino e Gigetto. Dopo le bocciature comincia il mercato delle vacche per l’attribuzio­ne dei crediti. Ma questo ha una media dell’otto, possiamo alzare un po’ questa media che non prenderà mai la fascia massima di punteggio per i crediti? Ah, ci serve un altro voto! Puoi tirare su tu? Puoi dare tu nove anziché otto? Ah, io ve lo dico oggi abbiamo deciso che Gigino non prenderà mai la lode tra tre anni perché non gli abbiamo dato abbastanza crediti! Oggi abbiamo già condannato Gigino in partenza, io ve lo dico!

Incontro il mio collega di religione fuori dalla scuola alle sette di sera. Avendo solo un’ora alla settimana per classe lui si è fatto diciotto scrutini. È da stamattina alle otto che sento discutere, mi dice, sono completame­nte fuso. E poi rimbomba tutto, mi dice. Ma per fortuna lui non ha litigato, perché ci sono colleghi che dopo gli scrutini non si parlano per un po’. Ogni tanto si vede uscire qualche difensore ad oltranza che se ne va soddisfatt­o per averla spuntata su qualche giustizier­e, che esce dal portone scuotendo la testa.

(Compiti in classe, con la fine delle lezioni scolastich­e, vi saluta, ma vi dà appuntamen­to a dopo l’estate).

"Il recordman

C’è un mio collega che, avendo solo un’ora per classe, quest’anno si è fatto la bellezza di 18 scrutini

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