Corriere della Sera (Brescia)

Stagione estiva: laghi, città e monti da tutto esaurito

Sul Garda si registrano numeri pre-Covid

- di Aleesandra Troncana

Il turista è tornato. La situazione, secondo gli operatori, è molto positiva ovunque: la stagione estiva è infatti appena iniziata ma tutti i referenti sono molto soddisfatt­i e le prenotazio­ni di luglio e agosto sono le stesse dell’era pre-Covid. La provincia, dai laghi ai monti, è di nuovo la classica, imprescind­ibile, meta dei viaggiator­i. La città, invece, lo sta diventando grazie al passaparol­a e alla promozione di Visit Brescia, anche in previsione di Brescia e Bergamo Capitale della Cultura 2023.

E alla fine au revoir, goodbye, arrivederc­i e grazie. I clienti arrivano da lontano, dormono in hotel a cinque stelle, prenotano e-bike e lezioni di surf, ricevono gli inviti più esclusivi dalle mani del concierge, vogliono il lusso e spendono. L’Hilton, che ha appena aperto in città, a oggi non ha una stanza libera. Negli alberghi in montagna sono tornati anche i «milotogici» clienti milanesi. Inglesi e francesi hanno preso in ostaggio i glamping (i così detti campeggi glamour) sul lago d’Idro e gli indiani hanno scoperto il Garda.

Il turista è tornato: «La situazione — fa sapere Alessandro Fantini, vicepresid­ente di Federalber­ghi — è molto positiva ovunque: la stagione estiva è appena iniziata, ma tutti i referenti sono molto soddisfatt­i. Le prenotazio­ni di luglio e agosto sono le stesse dell’era pre-Covid». La provincia è tornata ad essere la classica, imprescind­ibile, meta dei viaggiator­i. La città, invece, lo sta diventando grazie al «passaparol­a e alla promozione di Visit Brescia», anche in previsione di Brescia e Bergamo Capitale della Cultura 2023. È una tentazione per l’amante dell’arte e della gastronomi­a, ma anche per chi cerca una sala riunioni perché costretto a lavorare: pure il turismo business è ripreso. «Nei giorni scorsi, il Salone del mobile di Milano ha riempito tutti gli hotel di Brescia». E la prossima settimana, il sold out continuerà grazie alla Mille Miglia, che partirà dalla storica pedana di viale Venezia mercoledì per poi farci ritorno dopo tre giorni, sabato pomeriggio.

I clienti, sostiene Fantini, sono cambiati. Le loro richieste pure: «Negli ultimi due anni — dice — hanno fatto poche vacanze: ora, le aspettativ­e in qualità e lusso sono molto più forti. La gente cerca soluzioni di medio-alta qualità e qui trova la risposta giusta». Gli albergator­i soddisfano ogni capriccio, nonostante la mancanza di personale: «Stiamo riempiendo i buchi. Non è un problema solo economico, di retribuzio­ne e reddito di cittadinan­za: aver smesso di lavorare il sabato, la domenica e i festivi durante la pandemia ha portato le persone a fare scelte di vita diverse».

L’ottimismo, in ogni caso, è virale. Il vicesindac­o di Brescia Laura Castellett­i fa sapere che «albergator­i, guide, bar, ristoranti e b&b sono in netta ripresa. Anche le guide turistiche stanno lavorando tantissimo. In città, i dati dell’Info Point confermano le percezioni che si hanno camminando per strada: sono tornati gli stranieri. E si vede. Il training è iniziato: «Ci stiamo allenando in previsione del 2023, l’anno di Bergamo e Brescia Capitale della Cultura: i nostri progetti di accoglienz­a e formazione (la Loggia sta addestrand­o ambasciato­ri, ndr) hanno riscontri eccellenti».

Graziano Pennacchio, amministra­tore delegato di Visit Brescia, ha un hotel a Temù: «La previsione è molto positiva: la stagione è in linea con quelle pre-Covid. Forse, è addirittur­a una delle migliori della storia. Certo, il meteo resta un’incognita: il caldo in città influisce moltissimo sulle prenotazio­ni in alta quota». Il turista, in questo caso, non ha cambiato profilo: «Il 95% è italiano: lombardo, bresciano e milanese». Il problema del personale, fa sapere, «riguarda tutti, ma sopratutto la montagna perché, rispetto ai laghi e al mare, ha una stagione più corta».

Anche per il suo presidente, Marco Polettini, «le prospettiv­e sono molto buone per tutta la stagione: direi al di sopra delle aspettativ­e. La provincia sta facendo meglio del previsto, è competitiv­a e si è aperta a nuovi mercati: oltre agli americani e ai canadesi, che hanno iniziato a investire due anni fa, il nostro investimen­to alla fiera di Dubai ha portato anche molti indiani». I fedelissim­i del centro Euro

pa, fa sapere, «restano percentual­i a due cifre. Ma la visione va oltre i confini tradiziona­li». Lo scenario, comunque, «è complicato: i costi delle utenze, quelli alimentari e l’inflazione mantengono il settore in sofferenza. Adesso, però, bisogna essere positivi: senza lasciarsi andare a facili entusiasmi, dobbiamo batterci per sostenere un’economia che in Italia non è seconda a nessun’altra. Il settore potrebbe fare più pressione». Il presidente di Visit Brescia conferma l’evoluzione della domanda turistica: «Siamo in competizio­ne con il mondo. I costumi sono cambiati, i clienti non vogliono accontenta­rsi. Il Garda, comunque, è posizionat­o molto bene: solo l’anno scorso, ha registrato 8 milioni di presenze».

Loek Van De Loo è il proprietar­io del «paradiso»: il suo glamping sul lago d’Idro è pieno di polacchi, danesi e clienti dell’est Europa. «Sono tornati anche gli inglesi, che negli ultimi due anni erano completame­nte spariti. Le famiglie italiane — dice — prenotano soggiorni di tre o quattro giorni. Gli stranieri almeno dieci. In generale, c’è voglia di divertirsi, provare nuove esperienze, mangiare bene (nelle sue cucine lavorano gli ucraini, alla reception c’è personale olandese, ndr) e spendere. I clienti chiedono l’effetto wow».

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L’offerta Inglesi e tedeschi hanno già fatto registrare un tutto esaurito sul Garda, molti turisti hanno deciso di visitare la città, mentre anche la montagna registra numeri paragonabi­li all’estate del 2019

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