Stagione estiva: laghi, città e monti da tutto esaurito
Sul Garda si registrano numeri pre-Covid
Il turista è tornato. La situazione, secondo gli operatori, è molto positiva ovunque: la stagione estiva è infatti appena iniziata ma tutti i referenti sono molto soddisfatti e le prenotazioni di luglio e agosto sono le stesse dell’era pre-Covid. La provincia, dai laghi ai monti, è di nuovo la classica, imprescindibile, meta dei viaggiatori. La città, invece, lo sta diventando grazie al passaparola e alla promozione di Visit Brescia, anche in previsione di Brescia e Bergamo Capitale della Cultura 2023.
E alla fine au revoir, goodbye, arrivederci e grazie. I clienti arrivano da lontano, dormono in hotel a cinque stelle, prenotano e-bike e lezioni di surf, ricevono gli inviti più esclusivi dalle mani del concierge, vogliono il lusso e spendono. L’Hilton, che ha appena aperto in città, a oggi non ha una stanza libera. Negli alberghi in montagna sono tornati anche i «milotogici» clienti milanesi. Inglesi e francesi hanno preso in ostaggio i glamping (i così detti campeggi glamour) sul lago d’Idro e gli indiani hanno scoperto il Garda.
Il turista è tornato: «La situazione — fa sapere Alessandro Fantini, vicepresidente di Federalberghi — è molto positiva ovunque: la stagione estiva è appena iniziata, ma tutti i referenti sono molto soddisfatti. Le prenotazioni di luglio e agosto sono le stesse dell’era pre-Covid». La provincia è tornata ad essere la classica, imprescindibile, meta dei viaggiatori. La città, invece, lo sta diventando grazie al «passaparola e alla promozione di Visit Brescia», anche in previsione di Brescia e Bergamo Capitale della Cultura 2023. È una tentazione per l’amante dell’arte e della gastronomia, ma anche per chi cerca una sala riunioni perché costretto a lavorare: pure il turismo business è ripreso. «Nei giorni scorsi, il Salone del mobile di Milano ha riempito tutti gli hotel di Brescia». E la prossima settimana, il sold out continuerà grazie alla Mille Miglia, che partirà dalla storica pedana di viale Venezia mercoledì per poi farci ritorno dopo tre giorni, sabato pomeriggio.
I clienti, sostiene Fantini, sono cambiati. Le loro richieste pure: «Negli ultimi due anni — dice — hanno fatto poche vacanze: ora, le aspettative in qualità e lusso sono molto più forti. La gente cerca soluzioni di medio-alta qualità e qui trova la risposta giusta». Gli albergatori soddisfano ogni capriccio, nonostante la mancanza di personale: «Stiamo riempiendo i buchi. Non è un problema solo economico, di retribuzione e reddito di cittadinanza: aver smesso di lavorare il sabato, la domenica e i festivi durante la pandemia ha portato le persone a fare scelte di vita diverse».
L’ottimismo, in ogni caso, è virale. Il vicesindaco di Brescia Laura Castelletti fa sapere che «albergatori, guide, bar, ristoranti e b&b sono in netta ripresa. Anche le guide turistiche stanno lavorando tantissimo. In città, i dati dell’Info Point confermano le percezioni che si hanno camminando per strada: sono tornati gli stranieri. E si vede. Il training è iniziato: «Ci stiamo allenando in previsione del 2023, l’anno di Bergamo e Brescia Capitale della Cultura: i nostri progetti di accoglienza e formazione (la Loggia sta addestrando ambasciatori, ndr) hanno riscontri eccellenti».
Graziano Pennacchio, amministratore delegato di Visit Brescia, ha un hotel a Temù: «La previsione è molto positiva: la stagione è in linea con quelle pre-Covid. Forse, è addirittura una delle migliori della storia. Certo, il meteo resta un’incognita: il caldo in città influisce moltissimo sulle prenotazioni in alta quota». Il turista, in questo caso, non ha cambiato profilo: «Il 95% è italiano: lombardo, bresciano e milanese». Il problema del personale, fa sapere, «riguarda tutti, ma sopratutto la montagna perché, rispetto ai laghi e al mare, ha una stagione più corta».
Anche per il suo presidente, Marco Polettini, «le prospettive sono molto buone per tutta la stagione: direi al di sopra delle aspettative. La provincia sta facendo meglio del previsto, è competitiva e si è aperta a nuovi mercati: oltre agli americani e ai canadesi, che hanno iniziato a investire due anni fa, il nostro investimento alla fiera di Dubai ha portato anche molti indiani». I fedelissimi del centro Euro
pa, fa sapere, «restano percentuali a due cifre. Ma la visione va oltre i confini tradizionali». Lo scenario, comunque, «è complicato: i costi delle utenze, quelli alimentari e l’inflazione mantengono il settore in sofferenza. Adesso, però, bisogna essere positivi: senza lasciarsi andare a facili entusiasmi, dobbiamo batterci per sostenere un’economia che in Italia non è seconda a nessun’altra. Il settore potrebbe fare più pressione». Il presidente di Visit Brescia conferma l’evoluzione della domanda turistica: «Siamo in competizione con il mondo. I costumi sono cambiati, i clienti non vogliono accontentarsi. Il Garda, comunque, è posizionato molto bene: solo l’anno scorso, ha registrato 8 milioni di presenze».
Loek Van De Loo è il proprietario del «paradiso»: il suo glamping sul lago d’Idro è pieno di polacchi, danesi e clienti dell’est Europa. «Sono tornati anche gli inglesi, che negli ultimi due anni erano completamente spariti. Le famiglie italiane — dice — prenotano soggiorni di tre o quattro giorni. Gli stranieri almeno dieci. In generale, c’è voglia di divertirsi, provare nuove esperienze, mangiare bene (nelle sue cucine lavorano gli ucraini, alla reception c’è personale olandese, ndr) e spendere. I clienti chiedono l’effetto wow».