Dalle paludi di un secolo fa alla siccità di oggi
«Dobbiamo rinnovare lo spirito che nei primi anni del Novecento ha dato vita alla bonifica moderna. Serve anche oggi un approccio lungimirante ai temi dell’acqua». Sono le parole di Gladys Lucchelli, commissario del consorzio irriguo Oglio-Mella pronunciate ieri in occasione della «festa» dell’acqua, a Torbole Casaglia, che ha visto l’inaugurazione di una targa nell’ex casa del custode dei pozzi, a memoria della imponente opera di bonifica conclusasi un secolo fa dal Consorzio Biscio Chioda Prandona. Bonifica resa possibile dall’ingegno dell’agronomo Antonio Bianchi (poi mandato al confino dal fascismo) e col finanziamento del neocostituito Credito Agrario Bresciano: si risanarono i terreni acquitrinosi tra Azzano Mella, Lograto, Maclodio, Mairano, e Torbole Casaglia, oltre 1800 ettari. «Non è più rinviabile un piano d’azione di largo respiro per la gestione del tema acqua» ha chiuso Lucchelli.