Corriere della Sera (Brescia)

Dalle paludi di un secolo fa alla siccità di oggi

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«Dobbiamo rinnovare lo spirito che nei primi anni del Novecento ha dato vita alla bonifica moderna. Serve anche oggi un approccio lungimiran­te ai temi dell’acqua». Sono le parole di Gladys Lucchelli, commissari­o del consorzio irriguo Oglio-Mella pronunciat­e ieri in occasione della «festa» dell’acqua, a Torbole Casaglia, che ha visto l’inaugurazi­one di una targa nell’ex casa del custode dei pozzi, a memoria della imponente opera di bonifica conclusasi un secolo fa dal Consorzio Biscio Chioda Prandona. Bonifica resa possibile dall’ingegno dell’agronomo Antonio Bianchi (poi mandato al confino dal fascismo) e col finanziame­nto del neocostitu­ito Credito Agrario Bresciano: si risanarono i terreni acquitrino­si tra Azzano Mella, Lograto, Maclodio, Mairano, e Torbole Casaglia, oltre 1800 ettari. «Non è più rinviabile un piano d’azione di largo respiro per la gestione del tema acqua» ha chiuso Lucchelli.

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L’edificio Ieri nell’ex casa del guardiano dei pozzi è stata affissa una targa che ricorda la bonifica delle paludi Biscio-Chioda del 1922

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