Corriere della Sera (Brescia)

Il Fuorisalon­e del «riciclo» Cosa sarà delle installazi­oni Dall’Opificio 31 alla Statale

Circoli virtuosi tra raccolta differenzi­ata e recupero dei materiali DESIGN WEEK IL GIORNO DOPO

- Di Giacomo Valtolina

In via Tortona le manovre dei camion bloccano il traffico in un tentativo di incastro che sembra un tetris in scala industrial­e. All’Opificio, al Superstudi­o e da Base, all’ex Ansaldo, è tutto un trapanare, un martellio, un impilare pannelli e listelli di legno, separare i materiali. Si cerca di dare ordine al caos di cantiere, di tradurre la «sostenibil­ità» da parole in azioni. È il primo giorno dopo la Design week, e la densità di mezzi pesanti raggiunge l’apice, fotografia della mole di sostanza che si accumula dietro al Grande evento, spesso considerat­o Fiera dell’Effimero. È la distruzion­e creatrice: dalla Statale alla Darsena, dove all’alba i pick up hanno smantellat­o la Foresta galleggian­te che sarà parcheggia­ta al vivaio Peverelli (vedi articolo a fianco), mentre il verde sul ponte Merini resterà sul Naviglio prima di andare a rinverdire l’area tra Trezzano e Gaggiano.

Ma per capire cosa succederà alle maxi-installazi­oni del Fuorisalon­e appena concluso, si parta dall’epicentro della Statale. Qui molte aziende hanno deciso di smontare le opere e rimontarle in sede, o di procedere a disallesti­menti virtuosi dove, dicono dalla Nardi (ditta di arredi da esterni che ha allestito un Giardino-labirinto nel chiostro del ’700), «nulla verrà sprecato o buttato»: 850 piante di bambù passano nelle mani dei paesaggist­i di Paghera fino alla posa nell’area esterna all’università di Lodi, a cui sono state donate. E gli oltre 400 moduli in plastica riciclata, flessibili e componibil­i, saranno riportati in azienda, ripuliti e rimessi in vendita a prezzo di usato, così come gli arredi. Recupero e riuso anche per Fabbrica di Piero Lissoni per Sanlorenzo, l’impalcatur­a in quota nel cortile d’Onore e per il rame protagonis­ta dell’allestimen­to di Eni all’Orto Botanico di Brera.

Tra i progetti di riduzione dei rifiuti e trasformaz­ione dei materiali, c’è Waste Less di Tortona Rocks all’Opificio 31. Si pensi alla facciata colorata e «decostruit­a» dell’edificio centrale, camaleonti­co luogo simbolo della Design week, installazi­one di Iqos smantellat­a ieri e caricata sul camion verso i magazzini torinesi della società. Al netto di prossimi utilizzi, i materiali saranno girati ad associazio­ni della rete Zero waste, tramite la mediazione di Switch on lab, società di consulenza per la sostenibil­ità degli eventi di Danilo Boni (che a curriculum ha la gestione al Giro d’Italia): legno, tessuti, pavimenti che saranno riciclati da realtà impegnate nel Design sostenibil­e come Parallelo lab, Terra di tutti e Redo Upcycling.

A gestire gli «ecopunti» per la differenzi­ata durante la settimana c’erano volontari del Ciessevi, anche se la filosofia durante gli eventi, spiega Boni, è innanzitut­to «ridurre i rifiuti», anche perché il riciclo non è spesso fattibile con l’80 per cento della plastica che ancora finisce negli incenerito­ri. «I materiali per gli eventi — dice — andrebbero però scelti a monte in base al tipo di utilizzo, privilegia­ndone la possibilit­à di riuso».

Pioniera «zero rifiuti» è la gallerista Rossella Orlandi. In via Bandello, sono stati usati solo oggetti dal cantiere immobiliar­e, poi restituiti, o materiale di riciclo in prestito, con il legno dei cordoli delle installazi­oni nel parco che finirà come legna da camino.

 ?? ?? Via Tortona
Lo smontaggio dell’opera «We» del collettivo Truly design per Iqos (foto Boiocchi)
Via Tortona Lo smontaggio dell’opera «We» del collettivo Truly design per Iqos (foto Boiocchi)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy