Corriere della Sera (Brescia)

Serie B, sarà una stagione mai vista

Sei capoluoghi di regione, 12 milioni di italiani coinvolti. E Cellino rescinde con Corini

- Di Luca Bertelli

Il Brescia avrebbe voluto essere altrove, ma la Serie B di quest’anno per blasone ha poco da invidiare anche alla Serie A. In attesa di vedere come le squadre arriverann­o al via del torneo (tra meno di due mesi), colpiscono i numeri: sei capoluoghi di regione, 12 milioni di italiani coinvolti, trofei alzati e campioni a fare la storia delle tante nobili decadute della cadetteria. E Cellino si prepara, trovando un accordo consensual­e con Eugenio Corini per la sua rescission­e.

Andava già di moda chiamarla A2 nella scorsa stagione, quando il parterre era altisonant­e ma meno nobile. Ora anche questo appellativ­o sarebbe riduttivo. Serie B era e resta, come tutti gli anni, però stavolta il campionato cadetto avrà qualcosa di speciale. Il più forte di sempre? Quello andato in archivio da poco è stato senza dubbio il più equilibrat­o, sarà il campo a dire se il livello tecnico si sia alzato.

A meno di due mesi dal via, ora che tutte le venti iscritte si trovano ai nastri di partenza, sono i numeri e non i nomi a certificar­e la grandezza del torneo. E si parla di abitanti, in primis, di potenziali tifosi. Non di calcio in senso stretto. Per la prima volta dal 2006-07, la famosa stagione post Calciopoli con l’obbligata comparsa della Juventus, in Serie B saranno presenti sei capoluoghi di regione: cinque sono delle new entry, solo il Perugia era già presente nel 2021-22. Con il ritorno di Venezia, Genoa e Cagliari le promozioni di Bari e Palermo, la sestina è al completo.

Se la classifica dipendesse dalla popolazion­e residente tra città e provincia, le rondinelle sarebbero già in Serie A senza passare dai play off insieme ai siciliani: 1 milione e 268 mila questi ultimi, seimila in meno il Brescia, poco avanti rispetto al Bari. Sotto al milione ci sono Genova e Venezia, ma colpisce il dato totale delle 20 sorelle: con 12 milioni e 230 mila abitanti, rappresent­ano un quinto della popolazion­e totale della penisola. Un italiano su cinque seguirà il campionato e la stima è persino al ribasso, dato che Cagliari, Genoa, Parma, Palermo e Bari hanno molti tifosi in altre regioni. O all’estero.

Già, perché ogni club ha la propria storia da poter esibire, fatta di trofei in Italia e in

Europa (il Grifone rossoblù è forte di nove scudetti, ma è imbattibil­e il Parma in Europa con quattro coppe alzate al cielo). E c’è chi, come il Cagliari, ha marchiato delle annate irripetibi­li: lo scudetto del 1970 e persino la semifinale in Uefa del 1992, al primo anno di Massimo Cellino come presidente. Perugia e Palermo, con sei e cinque campagne europee a testa, non possono sentirsi inadeguate.

E Brescia? Un Angloitali­ano in bacheca (il Modena ne vinse due, mentre Bari e Pisa si sono imposti nella Mitropa Cup), una partecipaz­ione all’Intertoto: quisquigli­e in confronto alle prossime dirimpetta­ie, ma pochi vantano la sua allure se si confrontan­o i campioni transitati nei vari club. Non tutti i campioni si possono pesare, ma esibire Altobelli, Beccalossi, Hagi, Pirlo,. Baggio e Guardiola (qui ci fermiamo...) è privilegio per pochissimi.

Solo il Parma dell’era Tanzi, con Buffon - unico ancora in attività nello stesso club - a guidare Cannavaro e Thuram, per non parlare di Veron e Crespo, può battere l’undici dei sogni con la vu bianca. E il Palermo, che ha pescato talenti diventati campioni (Dybala e Cavani i più noti), viaggia sulle stesse frequenze. Altri

miti, in ordine sparso: Riva e Zola a Cagliari, Milito a Genova, Cassano e Bonucci a Bari, Zambrotta e Barella a Como, Materazzi e Paolo Rossi a Perugia, Recoba a Venezia.

Dalla seconda settimana di agosto, però, il blasone resterà in panchina. E Cellino sta lavorando alacrement­e per pianificar­e il futuro. Ieri ha trovato l’accordo per la rescission­e del contratto anche con Eugenio Corini, ringraziat­o con un comunicato caldo in cui si è reso per la prima volta onore («Bastata una stretta di mano, incarna i valori della città») all’uomo di Bagnolo: dopo Lopez e Inzaghi, con Dionigi e Delneri in scadenza tra 15 giorni, pagherà (per ora...) solo un allenatore. Sul fronte riscatti, nessuna follia: Moreo resterà, mentre il Cagliari non punterà su Tramoni ma due milioni e mezzo ora sono una cifra ritenuta non congrua dal Brescia. O Giulini cala le pretese, oppure (così) non si fa.

L’accordo con Corini

Cellino ieri ha risolto consensual­mente il contratto con il tecnico (fino al giugno 2023)

Operazione riscatti

Solo Moreo è sicuro di restare il prossimo anno: incerto Tramoni, Lèris verso l’addio

 ?? ?? Conferma Moreo ci sarà (LaPresse)
Conferma Moreo ci sarà (LaPresse)
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy