Corenno, la Soprintendenza boccia il borgo a pagamento
Il 4 giugno l’introduzione del biglietto d’ingresso. Le Belle arti: «Nessuna intesa con il ministero»
LECCO Il taglio del nastro e gli oltre cento biglietti staccati il primo giorno. Ora la doccia gelata. La Soprintendenza alle Belle arti e al paesaggio boccia l’introduzione del ticket per accedere al borgo medievale di Corenno Plinio, sul ramo lecchese del lago di Como. Dal 4 giugno per visitare la piccola frazione di Dervio si paga: tre euro il biglietto intero, due il ridotto, con una serie di esenzioni per i residenti in zona. Provvedimento annunciato due anni fa e rinviato a causa della pandemia. «Il borgo non può essere considerato né luogo pubblico della cultura, né complesso monumentale. Non vi è stata alcuna intesa con il ministero della Cultura. La regolamentazione dell’accesso è da attribuirsi ad una autonoma decisione dell’amministrazione e ad altri eventuali riferimenti normativi», scrive la Soprintendenza in una lettera inviata al Comune e per conoscenza anche al gruppo consiliare di opposizione «Insieme per Dervio» che sul borgo a pagamento aveva sollevato più di una perplessità. «Solo la conferma di quanto più volte da noi denunciato in consiglio — spiega il capogruppo Davide Vassena, ex sindaco di Dervio —.
Il ticket a Corenno non ha alcuna base giuridica che ne giustifichi l’applicazione. Ma non solo: l’ente rimarca che non risultano autorizzazioni per limitare l’accesso alle aree demaniali, che per legge dovrebbero essere gratuite, vengono contestate una serie di irregolarità su alcuni recenti interventi e chiesta la rimozione dell’enorme logo sopra la fontana in piazza e della vicina armatura. Infine c’è la questione biglietteria, con il permesso per posizionare la casetta che ospita i dipendenti della Pro Loco, chiamati a controllare il passaggio dei turisti, che doveva essere provvisorio: 120 giorni scaduti da tempo».
Nessuna replica da parte dell’amministrazione che sembra però intenzionata a non fare alcun passo indietro. Il parere della Soprintendenza non è vincolante e la definizione di Corenno Plinio come complesso monumentale è stata inserita nel Pgt approvato da Regione Lombardia, con gli assessori alla Cultura e al Turismo presenti all’inaugurazione. «Non replico a cose non vere — dice il sindaco di Dervio Stefano Cassinelli —. La minoranza ha usato la risposta che è riuscita ad ottenere strumentalizzando le parole della Soprintendenza a cui aveva chiesto un parere. Spiace che l’ente sia stato coinvolto in questo modo. Ma chi è responsabile ne risponderà».