Saracinesche che parlano
Distribuzione delle risorse, ecologia equità sociale: le cler dei negozi delle zona Isola, Sarpi e Procaccini diventano manifesti militanti grazie ai murales di Mostrami, collettivo di street artist under 40
«Sostenibilità» parola tanto inflazionata quanto centrale per il nostro futuro. Ma quanto ne sappiamo veramente? E chi può dire di conoscere per davvero i famosi 17 obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite? Se lo sono chiesto i giovani artisti italiani del collettivo Mostrami, impresa sociale no-profit, che raggruppa più di 1.300 tra pittori, grafici, scultori, fotografi, illustratori, street artist e video artist. «Con il progetto OCA Open City Art abbiamo voluto portare la bellezza per le strade di Milano attraverso la street art, la realtà aumentata e piccole improvvisazioni teatrali di attori non professionisti dell’associazione Teatribù. Il tutto con l’obiettivo di parlare e approfondire temi legati alla sostenibilità», racconta Sandro Aglialoro, palermitano, da vent’anni a Milano, consulente e docente in ambito di marketing strategico e digitale, ideatore e cofounder di Mostrami.
Costituitosi nel 2014, anche se attivo da prima, il collettivo cerca di mettere insieme il bello e il buono, valorizzando l’arte contemporanea per indagare tematiche sociali. «In questo modo abbiamo contribuito alla costruzione di un parco giochi in Abruzzo dopo il terremoto a L’Aquila e, a Milano, abbiamo realizzato una ludoteca grazie a un’iniziativa che vedeva capofila l’Ospedaco le Sacco». Mostrami si è attivato anche recentemente allo scoppio della guerra in Ucraina raccogliendo medicinali e beni di prima necessità che ha portato di persona nei campi profughi.
Il progetto OCA, invece, è nato nell’autunno 2021 con la realizzazione di 8 opere su altrettante saracinesche di negozi dei quartieri di Isola e Sarpi/Procaccini. È stato lanciato grazie a «Il Grande Giodell’Oca» un percorso itinerante che ha visto la partecipazione di oltre 600 cittadini nel weekend del 16-17 ottobre. «A maggio abbiamo ripreso l’attività interrotta nei mesi invernali realizzando altri 12 murales», continua Sandro. «Domani nella nostra galleria-laboratorio alla Fabbrica del Vapore saranno in mostra i poster di tutte e venti le opere fin qui dipinte mentre alle 18 il talk “Milano: non solo green” concluderà questa seconda edizione di OCA». Ogni murale attiva, attraverso un QR Code, una realtà aumentata che va ad approfondire quello specifico goal dell’Agenda 2030 (inquinamento, vita sott’acqua, equa distribuzione delle risorse). Nel progetto sono stati coinvolti anche gli studenti di sei classi di tre diversi istituti di scuola superiore di Milano.
Tra chi ha creduto nel progetto co-finanziandolo anche Fondazione Cariplo, l’agenzia di pubblicità Mercurio GP specializzata da vent’anni nella comunicazione della sostenibilità e Nextdoor il social network di quartiere che cerca di creare un mondo più gentile basato sul rispetto, l’accoglienza e l’empatia. «Se altri sponsor vorranno partecipare a OCA — conclude Sandro Aglialoro — ci piacerebbe allargare il campo di intervento ad altri quartieri della città e anche ad altre città italiane».