Corriere della Sera (Brescia)

Atterrato ieri il primo F-35 del 6° Stormo

Ieri l’arrivo del primo esemplare L’Italia ne ha acquistati 90 destinati a mandare in pensione i Tornado

- di Valerio Morabito

L’Italia ne ha acquistati novanta esemplari, sono destinati a mandare in pensione i Tornado: si tratta degli F-35 Lightning , sistemi d’arma aeronautic­a di quinta generazion­e. Ieri il primo è atterrato all’aeroporto militare di Ghedi che, insieme alla base di Amendola in Puglia, sarà l’unica base italiana a poterli avere in dotazione.

«Un gioiello della tecnologia e il futuro dell’Aeronautic­a militare». È con questa affermazio­ne che il generale Alberto Biavati, comandante della squadra aerea di Roma e in passato pilota dei Diavoli Rossi durante Desert Storm, ha accolto il primo F35 «Lightning II» assegnato al 6° Stormo. Velivolo, di fabbricazi­one americana, che è atterrato sulla pista dell’Aeroporto militare “Luigi Olivari” di Ghedi alle 10.36 dopo aver sorvolato i cieli della zona per ben tre volte.

Identifica­to dal numero di «tail» 6,01 in quanto assegnato al 6° Stormo, il velivolo F-35 pilotato dal tenente colonnello Ciro Maschione è arrivato direttamen­te dalla base di Amendola, in Puglia, per fare ritorno già in giornata nell’aeroporto militare del 32° Stormo. Si, perché i lavori per ultimare la «casa degli F-35» a Ghedi, a causa della pandemia da Covid, hanno subito dei normali rallentame­nti e il tutto verrà ultimato entro fine anno. A quel punto il velivolo potrà essere ospitato nell’Aeroporto di Ghedi. Intanto a luglio arriverà nello scalo militare della Bassa bresciana anche il secondo F-35. «Al momento l’Italia ha acquistato 90 velivoli — ha ricordato il colonnello Giacomo Lacaita, comandante dei Diavoli Rossi di Ghedi — ma la distribuzi­one tra le varie basi non è ancora definitiva». Ma una cosa è certa: a breve Ghedi ospiterà gli F-35 e con grande probabilit­à, insieme all’aeroporto di Amendola, sarà l’unica base in Italia a potersi vantare di avere in dotazione il sistema d’arma di quinta generazion­e.

Velivoli che stanno già partecipan­do alle operazioni Nato ai confini con l’Ucraina a causa della guerra contro la Russia. Gli F35, in sostanza, presidiano i confini dell’Alleanza Atlantica. Operazioni che potrebbero essere svolte anche dagli F35 del 6° Stormo di Ghedi, ma prima bisognerà attendere fine anno quando verranno ultimati i lavori all’interno dell’Aeroporto militare per poter ospitare definitiva­mente i velivoli che al momento opereranno dalla base di Amendola. Alla cerimonia, ieri, c’erano il generale Alberto Biavati e il generale Francesco Vestito, Comandante della 1^ regione aerea (già comandante del 6° Stormo). Hanno preso parte all’evento, che ha segnato un passaggio epocale nella casa dei Tornado che da 40 anni sono un punto di riferiment­o per l’Aeronautic­a militare, anche il prefetto di Brescia Maria Rosaria Laganà, il comandante dei carabinier­i della Compagnia di Verolanuov­a Tedros Christian Comitti Berè, il sindaco di Ghedi Federico Casali, quello di Desenzano Guido Malinvero e il presidente di Confindust­ria Brescia Franco Gussalli Beretta. «Ospitare gli

F35 — ha concluso il generale Alberto Biavati — è una grande responsabi­lità per l’aeroporto militare di Ghedi». Del resto le qualità tecnologic­he del velivolo sono all’avanguardi­a: bassa osservabil­ità radar in grado di esprimere capacità operative decisive, permettend­o all’Aeronautic­a militare di entrare nel novero delle Nazioni che operano con questo sistema d’arma, ovvero Stati Uniti, Norvegia, Australia, Olanda, Regno Unito, Canada e Danimarca.

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(Ansa) Atterrato Il velivolo F-35 Lightning II, assegnato al sesto Stormo, è un sistema d’arma aeronautic­a di quinta generazion­e capace di svolgere missioni aerotattic­he

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