Macrì assolto dal tentato omicidio dell’ex
Prosciolto. Era arrivato a processo accusato del tentato omicidio della ex compagna. Poi, valutati i fatti, la contestazione è diventata di lesioni colpose e il giudice Roberto Spanò, alla fine dell’udienza celebrata ieri mattina, ha stabilito il non luogo a procedere nei confronti di Angelo Macrì. Non solo. È stata anche decisa la remissione in libertà del cinquantacinquenne, che ha trascorso gli ultimi 10 mesi tra carcere e arresti domiciliari. L’uomo era stato arrestato lo scorso agosto a Gardone Riviera, dopo che l’ex fidanzata, quarantaduenne nata in Ucraina, ma con cittadinanza italiana, era rimasta ferita, al culmine di una discussione tra i due. Pare che all’origine ci fossero questioni economiche legate all’attività che la donna gestiva nel centro della cittadina lacustre. Inizialmente si era pensato che Macrì avesse ferito al collo la donna con un paio di forbicine con la punta stondata, che lei stessa stava utilizzando in negozio. Il giudice, però, ha ritenuto credibile la ricostruzione fatta dal difensore del cinquantacinquenne, l’avvocato Valeria Cominotti, secondo cui la donna sarebbe caduta proprio sopra le forbicine, procurandosi ferite che l’avevano ridotta in coma per due settimane. Non era la prima discussione accesa tra i due. Ma, in quell’occasione, lui se n’era andato, lasciando la donna a terra, davanti al negozio, dicendo «ora ti denuncio». Ieri, in assenza di querela da parte della donna, il giudice a stabilito il non luogo a procedere.