Il Garda soccorrerà il Po territori contrari: danni ad acquedotti e turismo
Ceresa: no ai prelievi, il Benaco alimenta acquedotti ed è vitale per il turismo
Il Garda, il lago più grande d’Italia, è l’unico che può salvare il re dei fiumi, il Po. L’ipotesi di un prelievo di 25 metri cubi al secondo da riversare nel Mincio è stata avanzata ieri nella cabina di regia. Contraria la comunità del Garda: il lago alimenta gli acquedotti ed è vitale per la stagione turistica.
Sarà il lago più grande d’Italia, il Benaco, a tendere la mano al grande fiume morente, il Po. Una sorta di «trasfusione» d’acqua per evitare che il cuneo salino dal mare Adriatico salga ancora a ritroso (è già avanzato di quasi 17 chilometri) mettendo a rischio la potabilità delle falde degli acquedotti del Ferrarese. Come previsto dalla legge Galli del 1994 le risorse idriche devono prioritariamente soddisfare l’’uso umano, poi quello agricolo ed infine gli altri (produzione d’energia idroelettrica, tutela del turismo). Manca la data dell’avvio dei rilasci straordinari di acqua nel Mincio, ma è questa l’unica soluzione individuata nell’osservatorio di ieri e confermata al Corriere da più fonti.
«Del resto il lago di Garda è quello attualmente più in salute, con un riempimento al 60%» spiega Doriana Bellani che da qualche mese gestisce ad interim anche il consorzio dell’Oglio dopo il pensionamento di Massimo Buizza. Ieri era stato chiesto anche agli altri grandi laghi lombardi di «cedere» il 20 per cento delle loro riserve d’oro blu per salvare il Po provocando però una levata di scudi perché la poca acqua rimasta serve per salvare l’annata agraria di migliaia di agricoltori, già costretti a perdere quasi metà del loro raccolto per mancanza d’acqua. «Non c’è la certezza che il 20% delle portate dell’Oglio arrivi davvero al Po mentre c’è la certezza che questa scelta porterebbe a morte certa l’agricoltura lombarda» spiega Bellani. Ogni decisione è rinviata di una settimana, visto che per fine mese sono previste delle piogge. E se non arriveranno? «Al momento i rilasci d’acqua
"Bellani Il Garda è il lago messo meglio: è al 60% del suo riempimento
"Ceresa Altri 25 mc al secondo nel Mincio? No, sono essenziali al territorio
dai grandi laghi sono volontari. Se poi la politica vuole imporli lo può fare, sapendo però che dovranno essere ristorati tutti gli agricoltori danneggiati».
Pierlucio Ceresa, segretario generale della Comunità del Garda, si oppone con fermezza all’ipotesi di un prelievo di acqua dal Garda per aiutare il Po. «Il Garda cala di oltre un centimetro al giorno — ricorda Ceresa — e non è possibile far confluire 25 metri cubi al secondo nel Po. In questa situazione quei volumi d’acqua sono fondamentali per il lago. Sia per garantirne la potabilità (visto che quasi tutti i comuni del Garda si avvalgono dell’acqua per uso potabile) sia per le esigenze del turismo». «Se il livello del lago dovesse raggiungere i 30 centimetri sopra lo zero idrometrico – aggiunge Ceresa – non potrebbero navigare gli aliscafi e i battelli che trasportano ogni settimana migliaia di turisti». E quella soglia non è poi così lontana.
Ieri il livello del lago era di 76 centimetri sopra zero idrometrico, ovvero 126 centimetri in meno rispetto a un anno fa. Per tutti questi motivi la Comunità del Garda si è opposta all’idea di far confluire acqua nel Po. Del resto il Garda assicura già al Mincio e ai laghi di Mantova 65 metri cubi d’acqua al secondo (di questi una parte finiscono nei canali artificiali irrigui Virgilio e Seriola).
Battelli a rischio Se il livello del Benaco scenderà di altri 30 cm si fermeranno aliscafi e motonavi