I rischi dell’economia con questa inflazione L’analisi dei Nobel con Iseo e Unibs
Spence: «Mai visto nulla del genere, previsioni difficili»
«Parlavo in questi giorni con un noto imprenditore italiano che mi diceva che la gran parte dei suoi dipendenti ha meno di 40 anni e che non ha mai vissuto in periodi di alta inflazione. Semplicemente non sa cosa sia, tanto che stiamo facendo dei corsi per vivere in tempi di alta inflazione. Ma la cosa peggiore è che non abbiamo strumenti informatici per inserire l’inflazione nei nostri modelli produttivi. La situazione è caotica a tal punto che è difficilissimo fare previsioni. E comunque io nella mia vita professionale non ho mai visto nulla del genere».
È lapidario Michael Spence, docente alla NYUniversity e premio Nobel, uno degli economisti più influenti ed ascoltati al mondo, intervenuto al convegno organizzato dall’Università di Brescia e dall’Istituto Iseo nell’aula magna di San Faustino. All’incontro hanno preso parte anche i 70 studenti che partecipano alla Summer School internazionale in corso a Iseo.
Un’intensificazione della collaborazione con l’Istituto fondato da Franco Modigliani nel ‘98 e presieduto da un altro premio Nobel, Robert Solow, è stata auspicata, nel suo saluto iniziale da Maurizio Tira, rettore dell’Università bresciana. Spence ha sottolineato come le incertezze geo-politiche causate da Covid prima e guerra in Ucraina poi abbiano un impatto devastante sulle risorse a disposizione di transizione energetica e digitalizzazione che saranno rimandate nel tempo. In generale le previsioni sulla crescita economica di qualche mese fa, anche le peggiori, risultano ora largamente ottimistiche e Spence ha paventato il rischio, molto concreto al momento, che la spinta inflazionistica freni ancor di più l’economia globale.
Ai modelli che le Banche centrali usano per fare fronte alle variabili inattese ha dedicato il suo intervento Simone Manganelli capo della ricerca finanziaria della BCE .
«Da luglio termina l’acquisto di nuovi titoli di Stato da parte della banca centrale — ha ribadito Manganelli — ed a settembre ci saranno nuovi aumenti dei tassi in Europa».
Per Robert Wescott, già capo economista di Bill Clinton alla Casa Bianca ed ora presidente di Keybridge una società di ricerca basata a Washington e consulente di governi e istituzioni di mezzo mondo, che ha seguito il seminario dalla platea fra gli studenti «l’inflazione rappresenta davvero il problema dei problemi in questo momento ma la situazione è molto diversa fra Europa che soffre principalmente dell’aumento delle materie prime (destinato a rientrare) e Stati Uniti che al contrario hanno un’inflazione più endemica».
La Summer School iseana prosegue fino a sabato: saliranno in cattedra alcuni fra i più importanti economisti del mondo fra i quali i Nobel Yunus, Duflo e Banerjee.