Sfratti, la protesta fuori dall’ufficio notifiche ed esecuzioni
Diritti per tutti cerca il sostegno degli ufficiali giudiziari: «La tensione sociale ricadrà sul vostro lavoro»
«Lotta, resistenza e solidarietà. Non è retorica, è quello che ci aspetta e che siamo pronti ad affrontare, perché nessuno rimanga senza casa».
Parole determinate quelle delle realtà che si battono a fianco di chi è sotto sfratto o sgombero in provincia di Brescia e che ieri si sono ritrovate fuori da Unep (uffici notificazioni, esecuzioni e protesti) in città. Chiedono «che anche gli ufficiali giudiziari chiamati ad eseguire le ingiunzioni facciano presente alla prefettura che l’abolizione del tavolo sfratti porterà maggiori disagi e un innalzamento della tensione sociale che ricadrà anche sul loro lavoro», come affermato dall’Associazione Diritti per tutti e Collettivo Gardesano autonomo. Prosegue quindi la protesta contro la decisione di abolire questo strumento di confronto in gran parte dei paesi della provincia, mantenendolo solo in 12 Comuni (Brescia, Castelcovati, Chiari, Desenzano, Ghedi, Lonato, Manerbio, Montichiari, Palazzolo sull’Oglio, Pontoglio, Rezzato, Rovato). Giudicano insoddisfacente quella che definiscono una «mezza marcia indietro» da parte della prefettura, annunciata attraverso una nota la scorsa settimana in cui si offriva «la disponibilità a valutare, al di fuori della procedura che coinvolge il Tavolo, quelle situazioni di particolare criticità, previa valutazione ed acquisizione di documentazione comprovante la meritevolezza del caso». Secondo le associazioni che difendono gli sfrattati «la modalità introdotta è poco chiara, tanto vale mantenere il tavolo lasciando agli ufficiali giudiziari e alle associazioni la possibilità di richiedere direttamente l’attivazione di questo strumento». Le restrizioni si sono già fatte sentire nelle scorse settimane, con azioni antisfratto sua postazione all’organizzazione e, nel caso, anche rifiutarsi di prendere servizio», era stato detto dalla pubblica accusa che, per questi motivi, aveva chiesto pene contenute portate avanti in quei Comuni dove non è più possibile richiedere il tavolo, e altre tensioni arriveranno. Già nei primi 15 giorni di luglio saranno impegnati ad esempio in 3 azioni a difesa di sfrattati in situazioni di forte fragilità: Botticino, per difendere una famiglia con 4 minori, Calvisano, dove a rischiare di restare senza casa è una donna invalida e Flero, dove a rischiare è una famiglia con due minori.
«Casa, diritti, dignità» intonano le decine di attivisti accorsi alla protesta e che si danno appuntamento per domani mattina per una azione antisfratto nel quartiere di Fiumicello, in città. «Qui il tavolo potrà essere convocato, ma ci troviamo comunque per impedire sorprese e proseguire con la lotta» chiudono prima di sciogliere, dopo circa un’ora, il presidio.
– 4 mesi, come poi sentenziato dal Tribunale - per i tre referenti dell’organizzazione della cronoscalata.
Per sorvegliare sulla regolarità dello svolgimento della gara, Mauro Firmo, 55enne di Carpenedolo, commissario esperto, era con una collega alla postazione di controllo a Ossimo
● Una Peugeot 106 era uscita di strada. Per Firmo non c’era stato nulla da fare