Cronoscalata Per la morte del commissario condannati tre organizzatori
Mauro Firmo, 55 anni, era di Carpenedolo
Sono stati riconosciuti colpevoli di concorso in omicidio colposo i tre responsabili della Cronoscalata MalegnoBorno, finiti a giudizio per la morte del commissario di gara, Mauro Firmo. Francesco Tartamella, direttore della competizione, Francesco Bellingeri, delegato per l’allestimento del percorso, e Sergio Sensi, ispettore della sicurezza, sono stati condannati ieri a 4 mesi di reclusione, con sospensione della pena.
Questo l’esito del primo grado, nel quale la pubblica accusa aveva messo in evidenza il concorso di colpa del commissario di gara, travolto e ucciso da un’auto, impegnata nella cronoscalata.
I fatti risalgono all’edizione 2017 di una delle corse automobilistiche più amate e seguite nel territorio bresciano. Per sorvegliare sulla regolarità dello svolgimento della gara, Mauro Firmo, cinquantacinquenne di Carpenedolo, commissario esperto, con anni di servizio a curriculum, era stato assegnato, insieme a un collega, alla postazione di controllo in un tratto del tracciato sul territorio di Ossimo.
Dopo i primi passaggi, una Peugeot 106, affrontando una curva, era uscita di strada a 150 chilometri orari, travolgendo i due commissari. Per Mauro Firmo non c’era stato nulla da fare. Il collega, con lui al controllo, aveva riportato gravi ferite. L’equipaggio era uscito incolume, seppur sotto shock, dall’auto, finita nella boscaglia attigua alla carreggiata.
La gara era stata sospesa e, concluso l’intervento dei soccorsi, immediatamente erano partiti gli accertamenti da parte della direzione della corsa, ma anche della Procura, attraverso la Polstrada, incaricata dei rilievi. Inizialmente era stata iscritta nel registro degli indagati una decina di persone dell’organizzazione, escludendo da ogni responsabilità pilota e navigatore dell’auto.
Nel corso delle udienze sono emerse le negligenze nell’allestimento delle postazioni. Ma, nella sua requisitoria, il pm Antonio Bassolino, aveva sottolineato che nel tratto di strada in cui si è verificato l’incidente, il guard rail non era idoneo e Firmo non avrebbe dovuto fermarsi in quel punto. «Avrebbe dovuto segnalare la pericolosità della
L’auto uscita di strada durante la cronoscalata che ha travolto il commissario