«Più dialogo e ascolto Ripensare l’urbanistica e la politica dei rifiuti»
Tra le aule del liceo Zucchi di Monza, di cui è vicepreside, Paolo Pilotto verifica che tutto sia in ordine mentre sono in corso gli scritti della Maturità. È la scuola dove si è formato e dove è tornato come docente nel 1989. Al primo turno ha preso il 40,1% e per il secondo ha incassato l’appoggio della lista dell’ex magistrato Antonio Moccia (2%).
Una strada in salita dopo l’apparentamento di Piffer con il centrodestra?
«Il ballottaggio è una nuova partita. Non nego che la scelta di Piffer ha lasciato perplesso me così come molti cittadini e faccio fatica a leggere la compatibilità di questa decisione con i suoi comportamenti in aula.Sono soddisfatto invece dell’appoggio di Moccia il cui programma ha molti punti in comune con il nostro».
Cosa si sente di dire a chi al primo turno ha scelto di astenersi?
«A chi si è allontanato dalla politica chiedo di prendersi del tempo per leggere le storie di chi c’è in campo, a chi non ha votato perché preso dalla vita quotidiana chiedo di trovare il tempo. Il voto è libertà e democrazia».
Come vede Monza oggi?
«Una città che non esprime appieno le sue potenzialità. Ci sono risorse e professionalità, una vivacità incredibile che non emerge. In questi cinque anni associazioni e consulte non sono state ascoltate».
Come la vorrebbe?
«Bella, verde, giusta. Mi piace l’aggettivo giusta perché racchiude un po’ tutto. La giustizia è trasversale riguarda tutti: dagli anziani a cui non si può pensare solo in termini di assistenza, ai giovani, dagli imprenditori ai commercianti ai lavoratori».
Il suo luogo del cuore?
«La biblioteca civica è sempre stato un luogo di incontro, di scoperta. Abbiamo però bisogno ora di una grande biblioteca europea che diventi fattore attrattivo per la città».
Da professore cosa promuove degli ultimi 5 anni?
«La buonafede delle persone che ho visto impegnarsi».
Cosa boccia?
«Una maggioranza che non ha mai dialogato con le minoranze e con la città».
Perché i monzesi dovrebbero sceglierla?
«Guido una coalizione con notevoli competenze e penso che il centrosinistra unisca oltre ad una meticolosa cura della città nel quotidiano anche una visione prospettica. Gli anni in cui il centrosinistra è stato al governo sono stati quelli in cui ad esempio è nato il teatro Binario 7 o si è deciso di togliere le auto da piazza Trento e Trieste».
Quale visione per Villa Reale?
«Una stretta collaborazione con il Mibac come avviene a Venaria e Caserta che sono decollate. Non dobbiamo fare l’errore di chiuderci in un orticello di una Regione seppur importante come la Lombardia. Convocherei gli Stati Generali della Villa».
Le priorità?
«La gestione dei rifiuti. Sul fronte della sicurezza lavorerei sulla prevenzione riprendendo il dialogo tra scuola, amministrazione, volontariato per intercettare i disagi. Poi l’urbanistica, siamo preoccupati per la saturazione degli spazi, lavoriamo invece sul recupero delle aree dismesse anche in questo caso con una visione a lungo termine».
Siamo preoccupati per la saturazione degli spazi: lavoriamo sul recupero delle aree dismesse