Torna il teatro nel bosco
Il dolce paesaggio della Brianza accoglie il Giardino delle Esperidi Ventitré spettacoli tra danza, prosa, fiabe e performing art E un focus sulla poesia di Pavese
Il Giardino delle Esperidi si è sempre distinto dagli altri festival teatrali per il suo rapporto stretto con la natura: passeggiate sceniche tra i sentieri e nei boschi, spettacoli di drammaturgia contemporanea sotto le stelle e ancora danza, musica, laboratori e cene con pubblico e artisti nel borgo di Campsirago, quartier generale della rassegna sui monti della Brianza che con i recenti lavori di ristrutturazione sta diventando sempre più una vera cittadella d’arte. Quest’anno c’è un motivo in più per fare una gita da queste parti, festeggiare la maggiore età del Festival. Per farlo Michele Losi, storico direttore artistico, propone il cartellone «Following the Sun»: 23 titoli tra spettacoli di danza, prosa, performing art nel paesaggio, musica (c’è anche Edda) e un focus sulla poesia con quattro giorni di letture ininterrotte, dalle sette di mattino fino a mezzanotte, dedicate a Cesare Pavese . E per non tradire le origini, anche quattro passeggiate teatrali condotte dallo stesso Losi: «45 minuti di cammino da est a ovest seguendo la rotta del sole — racconta — per i più notturni c’è Following the Moon e la festa di chiusura Silent disco into the wood con 5 dj nel bosco».
Ascolto, sguardo, commistione di linguaggi sono gli elementi fondamentali per chi pratica — in scena o da spettatore — il teatro nel paesaggio. «L’attraversamento è la parola guida delle nostre tre produzioni», continua Losi. «La fiaba di Hansel e Gretel sarà tra parchi e boschi (prevista anche una replica notturna), mentre Amleto è teatro di prosa su palco, ma anche esperienza solitaria in cuffia. Human Body invece, lo spettacolo sul corpo e la necessità del sacro diretto Giuseppe Semeraro, è un sitespecific pensato per lo splendido paesaggio di Figina e l’antico borgo rurale di Biglio». Per festeggiare il compleanno molti gli artisti di casa, tra loro Gigi Gherzi con il debutto di «Mappa dei luoghi selvatici» co-firmato con Semeraro, ma anche Renata Ciaravino in scena con il suo ironico spettacolo «Sto da dio» sul disagio dei nostri giorni pre e post pandemici, e Vittorio Ondedei con «Ho sonno», realizzato dopo una veglia di 36 ore.
Per la prima volta alle Esperidi invece Gli Omini che aprono il festival con «Trucioli», un nuovo lavoro che raccoglie storie assurde ma reali, incontrate per strada dalla Basilicata al Veneto. Tra le new entry anche la compagnia Frosini/Timpano con «Disprezzo della donna», il loro nuovo spettacolo tratto da testi del Futurismo italiano, per la prima volta al Festival c’è anche Antonello Taurino in scena con «Trovata una sega!», il suo divertente e super documentato monologo sulla grande beffa del 1984, quando si ritrovarono le famose teste di Modigliani, realizzate in verità da tre ragazzi livornesi. Infine per gli amanti della danza doc, Giorgio Rossi (Sosta Palmizi) propone lo studio di «Vertigine della lista», e Riccardo Meneghini, danzatore della compagnia di Carolyn Carlson, «Make a Wish», la sua performance ispirata al mondo della psicomagia.