Brescia capitale delle discariche: ce ne sono 12
Quattro a Vighizzolo. Nel 2020 smaltiti 11 milioni di tonnellate di materiale
Brescia si conferma (nel rapporto Ispra sul 2020) «capitale» delle discariche. Tra città e provincia sono ancora attive 12 discariche, dove vengono smaltiti più di 1 milione 724 mila tonnellate di rifiuti. Una sproporzione insopportabile rispetto alle altre province: a Milano 41 mila tonnellate in una discarica.
Brescia si conferma la «capitale» delle discariche. Tra città e provincia sono ancora attive 12 discariche, dove vengono smaltiti più di 1 milione 724 mila tonnellate di rifiuti. Una sproporzione insopportabile rispetto alle altre province: a Monza-Brianza vengono smaltite 224 mila tonnellate di rifiuti in 2 discariche, a Cremona 114 mila tonnellate di rifiuti in una discarica, a Pavia 113 mila tonnellate di rifiuti in tre discariche, a Varese 108 mila tonnellate di rifiuti in una discarica, a Mantova 90 mila tonnellate di rifiuti in una discarica, a Bergamo 84 mila tonnellate di rifiuti in due discariche, a Milano 41 mila tonnellate in una discarica, mentre a Lecco e Lodi non vengono conferiti rifiuti in discarica. Sono i dati resi noti nel primo pomeriggio di ieri a Palazzo Giustiniani, Roma, nel corso della presentazione del report sui Rifiuti speciali, che riguarda i dati relativi all’anno 2020 del Centro Nazionale dei Rifiuti
e dell’Economia Circolare dell’Ispra. Delle 12 discariche bresciane attive, ben quattro si trovano in un fazzoletto di terra monteclarense, ovvero Vighizzolo: Systema Ambiente, Gedit, Ecoeternit ed Edilquattro. Ma in generale, in provincia di Brescia, tra discariche, impianti di gestione di rifiuti speciali (solo nel bresciano sono 268 contro i 321 del milanese), impianti di compostaggio, stoccaggio rifiuti speciali, impianti di trattamento chimicofisico-biologico, vengono smaltiti oltre 11 milioni di tonnellate l’anno di materiale. Com’è facile immaginare non solo Brescia, ma in generale in tutta la Lombardia (motore economico d’Italia) si verifica la più importante produzione dei rifiuti speciali. Nel Nord Italia la produzione si attesta a 83,7 milioni di tonnellate (56,9% del dato complessivo nazionale). Di questi, la Lombardia produce quasi 31,8 milioni di tonnellate (38% del totale dei rifiuti speciali generati dal nord Italia e il 21,6% di quelli prodotti a livello nazionale). Il 90,4% (poco più di 28,7 milioni di tonnellate) è costituito da rifiuti non pericolosi e il restante 9,6% (quasi 3,1 milioni di tonnellate) da rifiuti pericolosi. Le principali tipologie di rifiuti prodotte sono rappresentate dai rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (44,3% della produzione regionale totale) e da quelli derivanti dal trattamento dei rifiuti e delle acque reflue (27,2%). In un contesto del genere, però, vale la pena ricordare che Brescia è forte nell’economia circolare. È sufficiente ricordare, sempre secondo i dati Ispra, che circa 9 milioni di rifiuti l’anno vengono recuperati. Un cenno anche sui fanghi e gessi di defecazione. Sono circa 283 mila tonnellate di gessi prodotti tra Lombardia, Veneto, Trentino e Lazio. Con particolare attenzione, prima dell’inchiesta che ha coinvolto la Wte, al territorio bresciano tra Calcinato, Quinzano, Calvisano e anche Lonato. «In attesa dei tempi della giustizia – ha affermato l’onorevole Alberto Zolezzi – sui fanghi e i gessi sono emerse situazioni riguardo alla tracciabilità che mettono in dubbio che la situazione sia quantomeno adeguata».