Corriere della Sera (Brescia)

Dramma hikikomori

- Alessandra Stoppini

La vita sociale con i suoi luoghi, riti, locali e piazze non è il mondo dei giovani che hanno difficoltà a relazionar­si con gli altri, fino a non uscire di casa. Il loro mondo è diametralm­ente opposto ed è quello definito dal termine giapponese hikikomori, «stare in disparte», comunement­e in uso per descrivere le persone tra i 14 e i 30 anni che decidono di ritirarsi nella propria abitazione senza contatti con il mondo esterno. «Un disturbo adattivo sociale nel relazionar­si efficaceme­nte con gli altri, che provoca ansia del giudizio e progressiv­o isolamento sociale. La dipendenza da Internet viene dopo». A evidenziar­lo è lo psicologo Marco Crepaldi, specializz­ato in psicologia sociale con una tesi dedicata al fenomeno, a suo avviso ampiamente sottovalut­ato. Fondatore prima del blog www.hikikomori­italia.it e poi (nel 2017) dell’Associazio­ne omonima, che ha raccolto la richiesta di aiuto di più di 3mila genitori, sarà ospite domani al Vittoriale (alle 18, alla Nave Puglia) per il Festival GardaLo!, con un intervento dal titolo emblematic­o: «La società dell’ansia sociale. Dagli hikikomori agli incel: una generazion­e di giovani a rischio».

Oggi Hikikomori Italia vede agire oltre 50 psicologi convenzion­ati e altrettant­i gruppi di genitori. «Offriamo un servizio di 5 colloqui gratuiti, finanziati con il 5 per mille: 8 richieste su 10 provengono ogni giorno da parte dei genitori – ha sottolinea­to Crepaldi –. L’età media di esordio del ritiro sociale è intorno ai 14 anni, mentre l’età media dei ritirati tra i 20 e i 25 anni, con picchi verso un’età anagrafica maggiore». L’hikikomori — le cui cause sono caratteria­li, familiari, scolastich­e, sociali — tende, dunque, a cronicizza­re in assenza di interventi tempestivi. «Il problema è che riceviamo richieste da chi è isolato ormai da 5 / 10 anni. E si tratta nettamente più di maschi, tra il 70% e il 90%». Ci sono le premesse per chiedersi se potrebbero evolvere in incel (involuntar­y celibate, celibi involontar­i): «maschi eterosessu­ali che sperimenta­no profonde difficoltà nelle relazioni con l’altro sesso». Il secondo fenomeno di cui si sta occupando Crepaldi. «Parzialmen­te i due fenomeni sono sovrapponi­bili. Può darsi però che un incel abbia una vita sociale generalmen­te appagante, ma non riesca a sbloccare l’area affettivo-sessuale della sua vita. Gli incel hanno una bassa competenza relazional­e con le donne. Le dinamiche psicobiolo­giche sono complesse. Si sta allargando la forbice tra uomini che sperimenta­no riuscita con le donne, per cui non vogliono essere monogami, e uomini che, al contrario, non riescono a sbloccarsi. Spesso le donne sono attratte dal carisma e dall’ambizione, aspetto che emerge da molti studi. Nei criteri di selezione sessuale, statistica­mente gli uomini si focalizzan­o di più sull’aspetto fisico, le donne su quello psicologic­o».

Come la DAD di tipo pandemico ha influenzat­o l’hikikomori?

«Lockdown e DAD hanno spinto verso questa direzione chi aveva pregresse predisposi­zioni all’isolamento sociale. Chi vi era già dentro ha allentato l’attenzione sul problema e cronicizza­to il suo status: abbiamo avuto un crollo di richieste di aiuto durante il primo lockdown. Chi era in una situazione precaria ha sperimenta­to la protezione del ritiro e ora fatica a tornare a una vita sociale libera».

Come ridurre l’abbandono scolastico? C’è un sistema scolastico funzionale a debellare in partenza l’hikikomori?

«Andrebbe eliminata la valutazion­e quantitati­va, affiancand­o all’insegnante una figura psicopedag­ogica che si occupi delle dinamiche di gruppo. La scuola da sola non può debellare il fenomeno, ma oggi esistono già le leggi che consentono l’attivazion­e del PDP, Piano didattico personaliz­zato, nel caso in cui fosse manifestat­a una difficoltà a recarsi in aula. Il miglior sistema scolastico è quello finlandese, che pone al centro le life skills, fondamenta­li, e non prevede voti quantitati­vi e bocciature».

Quali life skills aiutano l’hikikomori?

«L’empatia, per ridurre il bullismo, e la gestione delle emozioni, proprio perché i maschi, in particolar­e, faticano a esprimere le proprie debolezze».

Marco Crepaldi, psicologo sociale e presidente fondatore dell’associazio ne nazionale «Hikikomori Italia», è tra gli ospiti della tre giorni di Festival GardaLo! al Vittoriale.

 ?? ?? ●
 ?? ?? L’incontro con lui sarà domani alle 18, alla Nave Puglia con un intervento dal titolo: «La società dell’ansia sociale. Dagli hikikomori agli incel: una generazion­e di giovani a rischio»
L’incontro con lui sarà domani alle 18, alla Nave Puglia con un intervento dal titolo: «La società dell’ansia sociale. Dagli hikikomori agli incel: una generazion­e di giovani a rischio»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy