Depuratore Tar: documenti a Montichiari
Il Tar ha accolto il ricorso del Comune contro la Statale: «Trasparenza»
Montichiari ha vinto la «battaglia» legale contro l’Università di Brescia. Dopo la sentenza del Tar, il Comune potrà accedere a tutti gli studi sviluppati dall’Università per il futuro depuratore del Garda. «L’Università di Brescia e Acque Bresciane — ha affermato il sindaco di Montichiari Marco Togni — si sono rifiutate di condividere i documenti».
Montichiari ha vinto la «battaglia» legale contro l’Università di Brescia. Dopo la sentenza del Tar di Brescia, il Comune potrà accedere a tutti gli studi sviluppati dall’Università per il futuro depuratore del Garda. «L’Università di Brescia e Acque Bresciane — ha affermato il sindaco di Montichiari Marco Togni — si sono rifiutate di condividere con il Comune di Montichiari e quindi con i cittadini interessati i loro documenti accampando la scusa che facevano parte di “contratto tra privati”. Ma il Tar di Brescia ha accolto il nostro ricorso e ha accertato che il dipartimento universitario del professor Bertanza e Acque Bresciane hanno violato i principi di trasparenza e lealtà». Una vicenda che ha provocato una serie di reazioni anche nella galassia delle sigle ambientaliste, alcune delle quali hanno messo in discussione l’autorità dei vertici dell’Università di Brescia e di Acque Bresciane.
«A questo punto, in un Paese serio, verrebbe da chiedersi — hanno commentato dal Comitato Gaia di Gavardo — se chi è al vertice di due enti pubblici, ovvero il Presidente di Acque Bresciane Gianluca Del Barba e il Magnifico Rettore dell’Università di Brescia Maurizio Tira siano idonei a ricoprire il loro posto dato che per sette mesi sono stati negati documenti importati ai cittadini per la difesa contro un progetto che potrebbe avere risvolti pesanti sulla salute pubblica, come anche la sentenza del Tar ha indicato». In sostanza «il Tar di Brescia – ha proseguito Marco Togni ha disposto che l’Università e Acque Bresciane dovranno consegnare al Comune di Montichiari i documenti relativi a tutti e tre i contratti di ricerca stipulati tra il Dicatam e Acque Bresciane, e a qualsiasi ulteriore studio del Dicatam che sia stato richiesto da Acque Bresciane, o direttamente dal commissario straordinario, come supporto tecnico ai fini della localizzazione dell’impianto di depurazione». Infine il primo cittadino monteclarense Marco Togni ha ricordato che «l’ostruzionismo dell’Università e di Acque Bresciane ci ha fatto perdere sette mesi di tempo che dobbiamo recuperare, prima che sia troppo tardi. Ora contatterò l’Università di Brescia per concordare le modalità di consegna dei documenti e chiederò al prefetto di Brescia di volermi ricevere con cortese sollecitudine allo scopo di avere i necessari aggiornamenti in merito all’attività commissariale svolta con i due Enti soccombenti».