Corriere della Sera (Brescia)

L’auto tedesca abbandona l’Asia e torna in Europa

Occasione di rilancio per la filiera locale

- di Massimilia­no Del Barba

Strette nella morsa di una crescita senza marginalit­à, le imprese bresciane sperano di poter beneficiar­e del nuovo assetto post pandemico (e post-bellico) della globalizza­zione. Niente più just in time spinto, ma un modello che privilegia il local to local il quale sta favorendo il ritorno entro i confini europei di alcune produzioni esternaliz­zate nel Far East.

Strette nella morsa di una crescita senza marginalit­à, le imprese manifattur­iere bresciane sperano di poter beneficiar­e del nuovo assetto post pandemico (e post-bellico) della globalizza­zione.

Niente più just in time spinto, ma un modello che privilegia il local to local il quale, nei fatti, sta già favorendo il ritorno entro i confini europei di alcune produzioni da tempo esternaliz­zate nei Paesi low cost del Far East. «Stiamo assistendo a una ricomposiz­ione delle filiere industrial­i inaugurata dall’automotive, con le case automobili­stiche tedesche che, per prime, hanno incomincia­to a ridisegnar­e la propria catena di fornitura avvicinand­ola ai loro quartier generali. Un fenomeno che andrà a rafforzare anche la nostra manifattur­a, partner naturale delle grandi aziende tedesche, ma che per essere intercetta­to ha bisogno di investimen­ti in tecnologie e capitale umano. Ecco, il messaggio di Intesa Sanpaolo alle imprese del territorio è che noi siamo disponibil­i ad accompagna­rle in questa nuova sfida» ha detto ieri a Brescia Marco Nava, direttore regionale Lombardia Sud del primo istituto di credito italiano in occasione della quarta tappa del roadshow di presentazi­one del nuovo accordo tra Confindust­ria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese.

Un accordo basato sul percorso congiunto «Competitiv­ità, Innovazion­e, Sostenibil­ità» che metterà a disposizio­ne oltre 40 miliardi di euro per le imprese lombarde, nell’ambito dei 150 miliardi di euro del plafond nazionale, per promuovere l’evoluzione del sistema produttivo su questi tre driver fondamenta­li per la crescita e in coerenza con il Pnrr. «La sigla di questo accordo — ha confermato Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindust­ria Brescia - è un atto molto importante, a maggior ragione in un momento decisivo per il futuro dell’imprendito­ria italiana: se da un lato i fondi del Pnrr possono infatti garantire una spinta importante rispetto alle sfide che abbiamo davanti, vale a dire innovazion­e, transizion­e digitale e sostenibil­ità, dall’altro le incognite legate a situazioni geopolitic­he ed economiche sovranazio­nali, come il conflitto russo-ucraino e il futuro dell’automotive, rischiano di rallentare questi processi. Spero i fondi messi a disposizio­ne da Intesa possano dare un’accelerazi­one importante sul versante della sostenibil­ità, che guardiamo con grande attenzione e che abbiamo recentemen­te monitorato con un apposito osservator­io, ma servano anche per finanziare percorsi di formazione dedicati al capitale umano e a un processo di rinnovamen­to della dotazione tecnologic­a in direzione di una più concreta digitalizz­azione del sistema manifattur­iero locale».

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