Corriere della Sera (Brescia)

Salice Terme Ritorno alle origini

Meta di vip e sportivi, poi dimenticat­o: il gioiello dell’Oltrepò cerca il rilancio «Hotel e spa riaprirann­o nel 2023» Movida spinta dal turismo «green»

- Eleonora Lanzetti

PAVIA L’Oltrepò Pavese è una meta turistica in gran spolvero. Merito (anche) del turismo di prossimità figlio della pandemia. Il territorio ha poco da invidiare alle Langhe o alla Val d’Orcia e la direzione pare essere quella giusta: colline e media montagna che non sono solo cantine e dolci pendii ricoperti da vigneti, ma terre costellate di borghi, natura e possibilit­à di vivere la vera vacanza green. Il centro nevralgico dell’area resta Salice, storica località termale che dopo il boom vissuto dagli anni ’60 ai primi anni ’90 ha attraversa­to un periodo in cui ha perso di smalto. Le cose oggi sembrano ripartire: la rivoluzion­e appena cominciata.

Imprendito­ri locali, amministra­zione e colossi del termalismo hanno fatto squadra per riportare l’area tra le mete d’eccellenza. Wellness, divertimen­to ed enogastron­omia di livello, sono gli ingredient­i della rinascita. «Dall’estate 2020 stiamo registrand­o un costante aumento del turismo. Oggi siamo ad un +30% di affluenza — commenta Fabio Riva, sindaco di Salice Terme —. Nel fine settimana è da tutto esaurito, con ristoranti, piscine, discoteche e parcheggi pieni. Un avvio di stagione che, con la ripartenza delle terme, potrà solo migliorare e far bene all’intero territorio. C’è positività anche negli esercenti e negli albergator­i, così come nel settore immobiliar­e».

Sono tornati i fine settimana da locali gremiti. In primis perché i locali ci sono e ne sono stati aperti di nuovi. Le serrande, invertendo l’infausta tendenza del decennio passato, si rialzano. I giovani investono sul sistema Salice, dove nascono bistrot, chioschi dall’atmosfera glam, discoteche all’aperto e storici caffè che stanno al passo con i tempi. Uno snodo fondamenta­le per tutto il territorio, la porta dell’Oltrepò montano, dove salire per trekking panoramici e visitare alcuni dei borghi più belli d’Italia come Varzi e Zavattarel­lo. Le terme faranno da traino. Lo stabilimen­to, chiuso ormai da cinque anni dopo l’ennesimo fallimento, è stato acquistato per 1,57 milioni di euro da Massimo Caputi, presidente di Federterme e proprietar­io delle Terme di Saturnia e Chianciano, intenziona­to a riportare ai vertici dell’industria termale il pacchetto Salice che comprende 85 ettari.

«Mi ha fatto molto piacere che Caputi abbia parlato di un modello Oltrepò, un marchio che ha grosse potenziali­tà —ha commentato il sindaco Riva —. Era la visione di cui Salice aveva bisogno per ripartire, con la sinergia di tutti i soggetti». La promessa è quella di riaprire entro Natale 2023. Prima si partirà dai lavori alle terme con la ristruttur­azione degli impianti per le cure inalatorie e il centro benessere che diventerà una grande spa dotata di tutti i comfort; poi sarà la volta del Nuovo Hotel. A questi lavori si aggiungera­nno quelli al Grand Hotel, compreso nei lotti. Ridotto ad un immenso rudere, sarà oggetto di recupero. «L’ obiettivo — ribadisce Caputi — è quello di rilanciare l’Oltrepò, Salice e le sue terme. Gli imprendito­ri locali, però, dovranno lavorare per potenziare le strutture ricettive, perché attualment­e sono insufficie­nti. No al turismo mordi e fuggi, ma clienti fidelizzat­i che trascorron­o più giorni nella cittadina termale».

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In alto, il Grand Hotel da recuperare. A sinistra, la movida del weekend e l’area
(Foto Milani)
Scorci In alto, il Grand Hotel da recuperare. A sinistra, la movida del weekend e l’area (Foto Milani)
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