Progetto Gedit Dai rifiuti al combustibile
In un periodo di crisi energetica, il Combustibile Solido Secondario può essere una soluzione per abbattere i costi. Così l’impianto di smaltimento rifiuti Gedit, a Calcinato, ha presentato un progetto - in corso di valutazione di impatto ambientale - per valorizzare la componente energetica dei rifiuti: a Calcinato verrebbe realizzato l’impianto per recuperare rifiuti non pericolosi. Il processo di trattamento previsto è di tipo meccanico e prevede lavorazioni a freddo di triturazione e selezione delle frazioni secche dei rifiuti, al fine di ottenere materiali idonei ad essere utilizzati quale combustibile alternativo. Come riportato nella documentazione depositata dalla Gedit al Broletto, «il nuovo impianto in progetto, di potenzialità complessiva di 84 mila tonnellate l’anno, ha la particolare caratteristica di gestire differenti processi attraverso i quali si otterrà combustibile alternativo». «Tutte le operazioni di recupero dei rifiuti - è stato aggiunto nel progetto - verranno effettuate all’interno del capannone, in ambiente chiuso e su superfici pavimentate così da evitare la dispersione di sostanze nell’ambiente. Anche le aree di accumulo dei rifiuti in ingresso e uscita saranno collocate nel capannone, ad eccezione di container chiusi e mobili ubicati nel piazzale esterno». Il CSS è un combustibile ottenuto dalla componente secca (plastica, carta, fibre tessili) dei rifiuti non pericolosi, sia urbani sia speciali, tramite appositi trattamenti di separazione da altri materiali non combustibili, come vetro, metalli e inerti: può trovare impiego in impianti industriali esistenti, in sostituzione ai combustibili tradizionali, oppure in combustori dedicati per la produzione di energia elettrica.