Chiediti di cosa innamorarti
I consigli di Battiato al giovane Caccamo che voleva fare il cantautore «Dire e non dire»: un dialogo a più voci per la Milanesiana
«Stiamo perdendo la misura, il peso, il valore della parola. Le parole sono pietre, possono trasformarsi in pallottole», diceva Andrea Camilleri ai giovani affinché si facessero portavoce di un «nuovo umanesimo della parola». Appello che Giovanni Caccamo ha deciso di seguire alla lettera realizzando un album intitolato, appunto «Parola», in cui i sette brani contenuti nel disco sono preceduti da un testo letto da voci illustri come Willem Dafoe, Patti Smith e Jesse Paris Smith, Liliana Segre, Aleida Guevara, Michele Placido e Beppe Fiorello. Un’opera musical-letteraria che il cantautore nato a Modica nel 1990, vincitore del Festival di Sanremo giovani 2015, presenterà stasera al Teatro Gerolamo per la Milanesiana, con un concerto in omaggio a Franco Battiato, che di Caccamo è stato un vero e proprio mentore.
Fu infatti l’artista siciliano, scomparso nel 2021, a dare il via alla carriera del giovane cantautore, invitandolo ad aprire i suoi concerti e producendo il suo primo singolo. «L’ho conosciuto il 9 agosto del 2012 — dice Caccamo ricordando il primo incontro con Battiato —. Io vivevo a Milano e dalla Sicilia mi dissero che era in vacanza a Donnalucata, così andai e mi appostai per quattro ore dietro il cespuglio di casa sua. Quando lo vidi gli consegnai una busta con un mio disco. Lui mi guardò malissimo è disse: “C’è un cd dentro? Va bene ciao”. Nel pomeriggio trovai quattro messaggi in segreteria, lo richiamai e mi disse che era disposto a produrmi». Da quel momento si è stretto un forte rapporto tra maestro e allievo. «Quando chiedevo consigli — ricorda — mi diceva sempre “avrai una sola strada per poter essere un uomo libero. Non chiederti cosa puoi scrivere per andare in radio e vendere dischi, ma chiediti di cosa vuoi innamorarti nella tua vita”. Era questa la sintesi della sua filosofia». Anche l’ultimo ricordo è molto vivo. «Ci siamo visti tre settimane prima della sua scomparsa — afferma —. Ho percepito una grande presenza nei suoi occhi, nonostante il corpo lo stesse abbandonando. Questa sua malattia è stata come una prova ultima per un’anima evoluta, che mai era stata attaccata alla materia. La sua mente era come un giardino dell’Eden».
Di Battiato, Caccamo canterà «La cura» e «La stagione dell’Amore» in acustico. Poi i brani di «Parola», tra cui «Canta», ispirata alla «Lettera ai figli» di Ernesto Guevara con la voce della figlia del «Che», Aleida, e «Prede e predatori» introdotto da Liliana Segre sul testo «Madre» di Liliana Segre. «L’ho incontrata al parco, abbiamo fatto una passeggiata e le ho fatto leggere un carteggio tra me e mia mamma, e si è convinta a leggere un suo testo inedito che parla di come l’Olocausto ha influenzato il suo essere madre».