Corriere della Sera (Brescia)

Bonifica Caffaro Nova: primo ok alle ditte in corsa

Nova: aspetti amministra­tivi ok, ora esame dell’offerta tecnico-economica

- Di Pietro Gorlani

L’unica offerta arrivata per la bonifica del sito industrial­e Caffaro è stata presentata dalla milanese Greenthesi­s (nata dalla Green holding del re delle bonifiche Giuseppe Grossi), dalla sicula Nico e dalla romana Htr Bonifiche. «Superati i primi accertamen­ti amministra­tivi luglio sarà dedicato ad aspetti economici e tecnici» dice il commissari­o Nova.

La milanese Greenthesi­s Spa, la sicula Nico Spa e la romana Htr Bonifiche: sono le tre società unitesi in un raggruppam­ento temporaneo d’imprese (Rti) per partecipar­e al bando di gara europeo indetto dal commissari­o Mario Nova e portare a compimento la messa in sicurezza del sito industrial­e Caffaro di via Milano (unica offerta arrivata).

Nei giorni scorsi l’ingegnere che dirigeva il settore Ambiente in regione Lombardia (ora in pensione) e che da un anno è commissari­o straordina­rio del sin Caffaro (succeduto a Roberto Moreni, in carica per 6 anni) ha ultimato gli accertamen­ti amministra­tivi sulle tre società partecipan­ti, «che si sono completati positivame­nte. Ora va analizzata l’offerta tecnica ed economica (la base d’asta era di 62 milioni, ndr) che si concluderà presumibil­mente entro luglio» fa sapere. Se anche questa fase andrà bene si affiderann­o i lavori, da realizzars­i seguendo il progetto esecutivo del Pob ultimato nel 2021 dalla multinazio­nale americana Aecom. L’apertura del cantiere è però prevista per il 2023: il primo anno servirà allo smantellam­ento dei capannoni, gli altri quattro per scorticare le porzioni di terreno inquinato da Pcb, diossine, mercurio, solventi clorurati, pesticidi e trattarlo in sito per poi essere confinato in una collinetta artificial­e, protetta da spessi teli impermeabi­li e ricoperta di terra sana, che sarà poi inerbita. Nel frattempo nel sito industrial­e continua a lavorare Caffaro Brescia, la società della chimica Fedeli che ha lavorato in affitto dal 2011 al 2021 producendo pastiglie di ipoclorito di sodio per gli acquedotti ma inquinando la falda di clorati: per questo sta bonificand­o la falda (investimen­to da 4 milioni di euro) dietro preciso accordo con la Procura.

Tornando alle società vincitrici della gara la più nota è certamente Greenthesi­s, nata da Green Holding, società fondata dal «re» delle bonifiche Giuseppe Grossi (morto nel 2011), che ebbe guai giudiziari per la bonifica di Santa Giulia. Oggi sono i figli di Grossi a portare avanti l’impresa innovatasi completame­nte, che a sua volta controlla 11 società (tra cui Ambienthes­is e Rea Dalmine) che gestice l’incenerito­re.

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Veleni Il sito aziendale sequestrat­o nel febbraio 2021, poi dissequest­rato

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