Corriere della Sera (Brescia)

«Con Händel ho visto la luce»

Ruben Jais dirige La Barocca nel «Messiah»: «Lo splendore trionfa nel finale»

- Enrico Parola

«Devo essere sincero: all’inizio Händel non mi aveva catturato, lo sentivo distante; però anno dopo anno, “Messiah” dopo “Messiah”, il distacco si è ribaltato trasforman­dosi in una passione divorante». Ruben Jais confessa il suo personale rapporto con Händel e in particolar­e con il suo capolavoro più noto, che domani riporta in Auditorium di Largo Mahler alla testa dell’Ensemble Vocale e Strumental­e La Barocca.

«Con Bach fu una folgorazio­ne, ne rimasi catturato fin dalle primissime sue note, ero un bambino e come per tanti fu la sigla di “Quark”: perché Bach è coinvolgen­te, senti il sangue, il dramma, la passione. Invece Händel mi appariva più distaccato, come se la sua musica fosse sempre filtrata da una riflession­e intellettu­ale; che c’è anche in Bach, ma non prepondera­nte come nel suo coetaneo. Solo studiandol­o, suonandolo e dirigendol­o ho iniziato a intuire come anche in lui la straordina­ria architettu­ra e il ferreo controllo intellettu­ale diano forma a un contenuto appassiona­nte». Per Jais ne è cifra peculiare la luce. «In Bach c’è sempre, anche nei momenti più gioiosi, l’impression­e, il sentore che tutt’intorno si addensino o rimangano nubi di minaccia o di peccato; in Händel accade il contrario: in qualunque situazione la luce entra, invade, domina, rassicura. Nella terza e ultima parte del “Messiah” c’è una sequenza di recitativi accompagna­ti, ariosi e un’aria affidate al tenore; dovrebbe essere una parte drammatica, vengono riprese le Lamentazio­ni di Geremia – “Guardate e vedere se c’è un dolore come il mio” – i salmi – “Tutti coloro che Lo vedono Lo schernisco­no”, “Il tuo oltraggio ha spaccato il Suo cuore”, “Egli è stato sottratto alla terra dei vivi per il peccato del Tuo popolo” – ma è come se Handel non ce la facesse a rimanere nella cupezza, intervalla i lamenti ora col coro che invita a confidare in Dio, ora con un’aria in cui lo stesso tenore afferma la sicurezza che Dio non abbandoner­à la Sua anima tra i morti».

La Barocca eseguirà integralme­nte il «Messiah», con le tre parti che partono dal Natale e arrivano al Giudizio Universale. «Fin all’inizio si vede l’irresistib­ile invadenza della luce; l’accompagna­mento degli archi al recitativo del basso crea un’atmosfera cupa, accentuata dall’aria successiva dello stesso basso, con la sua melodia densa, discendent­e. Ma subito dopo il coro intona “Per noi è nato un Bambino”, frasette di tre sole note, così diverse dalla sinuosa melodia del basso; note che si rincorrono saltelland­o gioiose: vince la luce, che trionferà nell’Amen finale».

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Ruben Jais alla guida dell’Ensemble Vocale e Strumental­e La Barocca, nato nel 2008 su volontà dello stesso Jais
Maestro Ruben Jais alla guida dell’Ensemble Vocale e Strumental­e La Barocca, nato nel 2008 su volontà dello stesso Jais

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