Come sconfiggere la dittatura digitale La tesi diQuintarelli
Si parla spesso di virtuale riferendosi implicitamente a qualcosa di estraneo o surrogato, poco reale quando non minaccioso per la nostra esistenza. Luoghi comuni smentiti dal fatto che il mondo cosiddetto virtuale – dalla rete, alle strumentazioni digitali – non solo non è irreale bensì realissimo, ma si è affermato come vero perno della nostra vita relazionale e sociale, dal punto di vista comunicativo, professionale e produttivo, economico e assistenziale (dall’industria, alla sanità, al terzo settore). Stefano Quintarelli, imprenditore esperto del settore informatico, dapprima in Capitalismo immateriale. Le tecnologie digitali e il nuovo conflitto sociale (Bollati Boringhieri, 2019) e poi in Intelligenza artificiale. Cos’è davvero, come funziona, che effetti avrà (Ibi, 2020), ha messo in discussione i pregiudizi con cui si presenta il tema, a partire dal termine stesso con cui lo si nomina, il latino virtualis che «porta con sé un connotato di potenzialità non espressa», quando invece «questa dimensione immateriale, nella quale si svolgono relazioni sociali, economiche e politiche è molto reale, non potenziale né inespressa». Quintarelli ha esplorato le conseguenze sociali ed economiche di questa dimensione offrendo chiavi di lettura per interpretare l’ascesa di quella che definisce «info-plutocrazia», l’accentramento di potere che ha introdotto nel conflitto tra capitale e lavoro un terzo contendente: l’informazione. L’imprenditore per nulla avulso dalle leggi di Internet prova a sfidarle proponendo di affrontare in modo responsabile la «rivoluzione digitale» senza «cedere alla logica dell’ineluttabilità dei sistemi chiusi ma schierandosi convintamente dal lato dell’apertura». «Le vie di fuga ci sono— spiega —: si stanno facendo strada avanguardie filosofiche, tecnologiche e politiche che ipotizzano nuove strade da percorrere per favorire la pluralità e la biodiversità tra gli intermediari del web», a partire dai principi che hanno ispirato la rivoluzione industriale, dall’innovazione di fiscalità e welfare, alla tutela dei diritti dei lavoratori, dei consumatori e della concorrenza. Sfide di cui parlerà nella conferenza «I big data e i loro padroni» stasera alle 18 nell’Aula Magna dell’Università Cattolica.