«Numericarenti Irrisolte le cause dell’emergenza»
Il Pd raccoglie firme per una nuova legge
Il Partito democratico supera senza esitazioni l’ostacolo delle 5mila firme e discuterà in consiglio regionale la proposta di legge d’iniziativa popolare per rivoluzionare la sanità. In soli dieci giorni, la comunità dem della Lombardia ha raccolto 8mila firme e non si vuole fermare qui: nelle prossime settimane proseguirà con le iniziative ed i banchetti. Anche la federazione di Brescia non si accontenta delle 500 sottoscrizioni sinora raccolte, perché «non è un mero esercizio per i nostri iscritti» sottolinea il segretario provinciale Michele Zanardi.
L’iniziativa democratica smuove anche il Pirellone che ieri ha annunciato lo stanziamento di 61 milioni di euro per garantire un milione di prestazioni sanitarie aggiuntive. Numeri del tutto insufficienti per il centrosinistra: «Sono azioni emergenziali. Non si mette in discussione ciò che causa il problema, una parte della soluzione potrebbe essere un Cup realmente efficace e lo stiamo ancora aspettando» commenta la consigliera regionale Miriam Cominelli. «Oltre ai titoli servirebbe che l’assessore Bertolaso ci mettesse la testa» puntualizza Elena Ringhini, responsabile provinciale sanità del Pd.
Per i dirigenti dem l’applicazione su scala nazionale del modello lombardo è lo spauracchio da evitare. «Stiamo rischiando il collasso del sistema sanitario nazionale e anche una privatizzazione strisciante. Siamo contrari al modello lombardo perché è necessario che l’istituzione pubblica pianifichi le strategie» sottolinea Marina Sereni, responsabile nazionale della sanità del Pd. Tre le proposte chiave: abbattere il tetto di spesa per il personale, riformare il sistema complessivo per contrastare le liste d’attesa e appostare 20 miliardi di euro entro i prossimi 5 anni senza attingere al Mes: «Le risorse si possono recuperare dalla lotta all’evasione fiscale» afferma il deputato Gian Antonio Girelli.