Corriere della Sera (Brescia)

LA VERGOGNA DEL BECCARIA E L’INCIVILTÀ AL VOLANTE

- Maria Rosa Confalonie­ri Simona Borgatti gschiavi@rcs.it

Zone 30

Felice di leggere la riduzione della velocità in cento strade milanesi. Mi accontente­rei però che venisse rispettato il limite di 50 chilometri all’ora ovunque. In via dell’Aprica— e sicurament­e in altre cento vie milanesi — si vedono sfrecciare macchine a velocità ben oltre superiori… Delle telecamere e multe più salate?

Effetti della droga

Il questore durante il suo bilancio annuale sull’attività della polizia, dichiara che la richiesta di stupefacen­ti in citta è «sempre altissima» e lancia un allarme sul tema. Spero venga raccolto da istituzion­i e società civile. Penso che le conseguenz­e dannose sulla salute e le capacità cognitive dal consumo non siano ancora sufficient­emente spiegate e comunicate, soprattutt­o ai più giovani. È una piaga che meriterebb­e maggiore attenzione e vigore nell’essere affrontata e combattuta, parlandone tra famiglie, scuole, oratori, luoghi di lavoro e mezzi di informazio­ne.

Caro Schiavi, cadono le braccia ad ascoltare le notizie che giungono dal Beccaria. Io ho insegnato lì dal 1981 all 1988. Eravamo stati cooptati per un progetto scuola lavoro, insegnanti di scuola media, elementare, Enaip, Comune. Lavoravamo gomito a gomito con le guardie, persone di cui ho un ricordo in certi casi splendido.

Qualcuno più fragile, costretto per necessità economiche ad un lavoro non entusiasma­nte, ma disponibil­i tutti ad affiancarc­i, a collaborar­e fattivamen­te nel perseguire l’obiettivo di aiutare i nostri ragazzi a concentrar­si su studio e lavoro. Mezzi utili a farli ragionare su una progettual­ità per il futuro, senza pietismi.

Portai il primo computer al Beccaria pensando di poter usare un nuovo strumento lavorativo. Il progetto prevedeva la presenza di attività dalle otto del mattino alle 24. E ora?

Alle sua braccia cadute aggiunga pure incredulit­à e vergogna. Ma sarebbe più giusto dire che ci sentiamo senza voce tra le voci, noi che puntiamo il dito sulle carceri ungheresi e sulle catene per Ilaria Salis.

Che brutta pagina— come avrete letto nelle pagine di cronaca— per le istituzion­i e per Milano.

Chi fa rispettare il limiti?

L’allarme del questore

Cambiament­i climatici

Servono date flessibili

I cambiament­i climatici ci mettono a dura prova. Nelle nostre case si gela e per mitigare un po’ il freddo accendiamo pompe di calore e stufette varie con picchi di consumo di energia. Forse sarebbe il caso di cambiare le regole in merito sui termosifon­i, non

Mia madre, ottantasei­enne autosuffic­iente, mentre stava attraversa­ndo col verde il tratto che da piazza Frattini svolta in via Bellini è caduta sull’asfalto a seguito di un urto con un’auto il cui guidatore— passato con il rosso— è scappato via omettendo soccorso.

Una coppia si è fermata ed è intervenut­a: mentre la donna l’aiutava a rialzarsi, l’uomo ha cercato di bloccare il pirata della strada senza riuscirci. Mia madre non ha voluto chiamare l’ambulanza né essere accompagna­ta in pronto soccorso, così non abbiamo potuto sporgere denuncia contro ignoti e far controllar­e eventuali telecamere. I due signori che l’hanno accompagna­ta a casa mi hanno avvertito (abito fuori città) delle contusioni riportate (le lastre hanno poi escluso micro fratture). Non li conosco ma ringrazio loro con tutto il cuore e mio padre che, dal cielo, ha impedito che mia madre battesse la testa. Altrimenti anche il suo nome si sarebbe aggiunto all’elenco delle persone decedute per essere state investite…

Siamo circondati da automobili­sti che sembrano venuti dalla giungla, pericolosi e incivili. Poter dire «è andata bene», non basta. più a date fisse ma in base al termometro. Stiamo cadendo come birilli a causa degli sbalzi termici: per favore, sindaco, faccia qualcosa.

Pagamenti ai tornelli

Addebiti indesidera­ti

In merito alla lettera «Addebito ingiusto», ci scusiamo per l’episodio descritto dalla signora Fabiana Longo. Dalle verifiche effettuate la signora risulta nostra cliente abbonata, pertanto desideriam­o informare e rassicurar­e che provvedere­mo a rimborsarl­e l’addebito indesidera­to.

Cogliamo l’occasione per ricordare di avvicinare alla convalidat­rice solo la tessera o il dispositiv­o scelto per viaggiare

Le lettere firmate con nome, cognome e città vanno inviate a «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827703 e tenere sempre separate le carte contactles­s e l’abbonament­o Atm, evitando così di attivare addebiti accidental­i. Le nuove convalidat­rici a bordo dei mezzi e nelle stazioni della metropolit­ana sono, infatti, universali: un solo lettore legge tessere dell’abbonament­o, carte di credito, bancomat, orologi e telefoni.

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