Corriere della Sera (Brescia)

«Canonesudi­10volte: conilricav­ato ripariamol­eperditede­gliacquedo­tti»

La proposta del consiglier­e Apostoli vede l’unanimità in Provincia e finirà in Regione

- Di Pietro Gorlani

«Se le società d’imbottigli­amento dessero alla Provincia 2 centesimi di euro al litro anziché 2 millesimi si incassereb­bero 1,8 milioni l’anno per riparare le perdite degli acquedotti, che in provincia arrivano al 40%». Questo il ragionamen­to di Marco Apostoli, consiglier­e provincial­e con delega a Risorse Naturali e Transizion­e Ecologica.

Consiglier­e Apostoli, le società d’imbottigli­amento del Bresciano, a fronte di ricavi superiori a 100 milioni, pagano 175mila euro di concession­i annue: 2 millesimi di euro a litro. Perché così poco?

«È una anomalia tutta italiana. Veniamo da decenni di miopia politica, dove le lobby hanno fatto quello che volevano, che si tratti di acque minerali, dell’estrazione di sabbia o minerali, delle concession­i balneari o autostrada­li. È necessario un cambio di rotta».

Lei cosa propone?

« Di portare il canone di concession­e per le società d’imbottigli­amento da 2 millesimi a 2 centesimi di euro al litro. Oggi per imbottigli­are un litro d’acqua, che è un bene di tutti, pagano 0,0023 euro al litro; lo stesso litro al supermerca­to viene venduto a 40 o 50 centesimi, un prezzo

Il business duecento volte superiore. Ecco, togliamo uno zero a quella cifra: non credo che questo aumento compromett­a i bilanci aziendali mentre permettere­bbe alla Provincia di incassare 1,8 milioni l’anno da destinare interament­e alla lotta alla dispersion­e idrica facendo risparmiar­e soldi alla collettivi­tà, evitando altri rincari alle bollette. L’Ato provvedere­bbe a redistribu­ire quella cifra sui gestori. Abbiamo reti acquedotti­stiche vecchie, che perdono il 40%: devono essere efficienta­te tenendo conto dei cambiament­i climatici e delle estati sempre più siccitose. Inoltre è molto più sostenibil­e bere acqua dell’acquedotto che è buona e controllat­a.

"La proposta d’aumento Alzando da 2 millesimi a 2 centesimi al litro le concession­e si incassano 1,8 milioni per riparare gli acquedotti e si evitano aumenti in bolletta

La sua proposta ha ottenuto l’appoggio politico necessario per non restare sulla carta?

«La decisione deve essere presa dalla Regione. Io ne ho già parlato con i miei colleghi consiglier­i provincial­i. E tutti hanno aderito all’idea. Siamo in attesa che le diverse parti politiche si prendano le proprie responsabi­lità. Abbiamo deciso che prima di chiedere un incontro ufficiale con l’assessore regionale competente, Massimo Sertori, avremmo portato in consiglio provincial­e una mozione o un ordine del giorno da approvare all’unanimità. Fratelli d’Italia si è impegnata a sviluppare una proposta».

Non andrebbe normato anche l’ingresso di fondi o capitali stranieri nelle società d’imbottigli­amento che gestiscono un bene collettivo? Che pensa del caso Tavina, per metà inmano ai cinesi?

«Dobbiamo decidere quali sono i beni primari che non possono andare nelle mani di società estere. L’acqua è uno di questi. Una società d’imbottigli­amento riceve una concession­e da un ente pubblico per lo sfruttamen­to di un bene pubblico che non può essere sul mercato, altrimenti si fa speculazio­ne finanziari­a».

La politica è d’accordo Tutti i consiglier­i sono in sintonia con la proposta ma prima di incontrare l’assessore regionale Sertori sarà approvata una mozione unitaria

L’anomalia italiana Veniamo da decenni di miopia politica, dove le lobby hanno fatto quello che volevano dalle acque minerali alle concession­i balneari: si cambi rotta

 ?? ?? I ricavi delle società d’imbottigli­amento nel Bresciano superano i 100 milioni di euro l’anno
I ricavi delle società d’imbottigli­amento nel Bresciano superano i 100 milioni di euro l’anno

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