Brescia senza benzina Altro 0-0 con lo Spezia Una traversa a testa
Nessun gol, un punto e una traversa a testa, entrambe negli ultimi dieci minuti che hanno offerto più emozioni di quante ne avesse regalate prima un Brescia-Spezia scorbutico, nel quale hanno inciso le assenze (delle rondinelle) e la paura (dei liguri). Finisce 0-0 al Rigamonti, per le terza partita consecutiva le rondinelle rimangono senza gol anche se Mompiano - poco più di 5 mila spettatori, bilancio deludente - si conferma il fortino di Maran, che qui ha costruito la rimonta play off. Ancora da conquistare, con tre giornate sul calendario, ma difesi anche con questo punto che consente di restare settimi.
La partenza era stata di marca ospite: al 2’ Falcinelli non è riuscito a deviare da pochi passi, a Lezzerini battuto. Lo Spezia ha spinto sulla destra, come ormai capita spesso: da quella parte, con un Besaggio inadeguato e uno Jallow confuso, il Brescia è andato presto in crisi e nei primi dieci minuti è parso un pugile alle corde, pronto a cadere. Non è però accaduto, anzi le due occasioni più nitide prima dell’intervallo sono arrivate sui piedi dell’ottimo Dickmann, che di professione fa però il terzino. I liguri non
Gara aspra Un contrasto tra Verde e Huard, entrambi subentrati (
hanno mai azzannato le rondinelle, un sentito grazie va all’inoffensività degli attaccanti di D’Angelo, l’uomo che a novembre disse di no a Cellino favorendo la virata su Maran. Quest’ultimo ha cambiato nella ripresa, attingendo a quel poco che aveva a disposizione. Imbarazzante la differenza di qualità in panchina: lo Spezia ha inserito Verde, Jagiello e Reca, che in questo Brescia sarebbero titolari. Maran ha tappato la falla a sinistra togliendo Besaggio e Van de Looi per Huard e Paghera, dopo 20 minuti della ripresa. Il momento più emozionante è arrivato qui, con il pubblico in piedi per il senso di appartenenza del centrocampista, messosi a disposizione pur avendo perso la madre Antonella due giorni fa. Dimitri Bisoli, con un gesto che ha ricordato quanto fece Pep Guardiola con Roberto Baggio, in un Brescia-Fiorentina 3-0 del 21 aprile 2002, è corso verso di lui mettendogli al braccio la fascia da capitano.
E Il Brescia, dopo aver tremato in avvio di ripresa quando Lezzerini ha messo una pezza in uscita allo sciagurato retropassaggio di Jallow che aveva lanciato Di Serio, nell'ultimo quarto d’ora ha costruito tanto. Il generoso Bianchi ha chiamato Zoet alla grande risposta al 30’; poi ha tagliato un fendente per il mancino impreciso di Huard; infine, al 39’, su corner dalla destra, è stato l’incrocio dei pali a dire di no allo stacco di capitan Bisoli. Rimpianti? Fino a un certo punto. La chance più clamorosa è capitata poi a Kouda, al terzo minuto di recupero: da un metro, in spaccata, ha colpito la traversa a porta vuota. Come già con la Ternana, vince l’arte del sapersi accontentare. Di benzina ne è rimasta poca, ma mercoledì c’è il derby.