Antares Vision ancora in difficoltà E taglia il personale
Antares Vision, società con sede a Travagliato quotata a Milano e attiva nel settore del controllo qualità e tracciabilità dei prodotti, ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per una cinquantina dipendenti. La procedura riguarda circa il 10% del personale attualmente impiegato nei siti di Travagliato (dove ci sono oltre 350 dipendenti), di Vicenza e Parma.
Dopo una prima comunicazione fatta dall’azienda, oggi pomeriggio i lavoratori e le lavoratrici incontreranno i rappresentanti sindacali di Fim Cisl e Fiom Cgil. I problemi dell’azienda sono noti da tempo tra conti inferiori alle attese, margini troppo bassi, tassi d’interesse elevati che fanno pesare l’indebitamento, una controllata statunitense con conti decisamente in disordine (al punto che 50 milioni di euro sono da non contabilizzare nei bilanci 2002 e 2023) e una mancata organizzazione manageriale che ha sovrapposto figure e ha fatto perdere un po’il controllo dei costi.
Il nuovo Ceo Gianluca Mazzantini - esperienze in Prysmian ed altre grandi aziende - è arrivato per cercare di rimettere a posto le cose e dare una struttura più verticale all’azienda dopo le tante acquisizioni fatte negli anni passati .« L’ azienda è solida, il business è importante, c’ è bisogno di riorganizzare i processi», aveva detto l’ad un paio di mesi fa nella presentazione alla stampa. Stupisce quindi fino a un certo punto che la riorganizzazione passi anche da tagli al costo del lavoro. Le ipotesi in campo sui licenziamenti parlano di incentivi per chi se ne va e affidamento a una società esterna per ricollocare il personale in esubero.
Il sindacato oggi, oltre a comunicare lo stato dell’arte e a illustrare il quadro degli ammortizzatori, proverà anche a muovere i primi passi per capire se ci sono strade alternative ai licenziamenti (solidarietà o Cigs) ma soprattutto, negli incontri della prossima settimana con l’azienda, cercherà di avere un quadro delle prospettive. «Non ho mai visto un’azienda che si rimette in piedi semplicemente licenziando — afferma il segretario generale della Fim Cisl Stefano Olivari —. Per questo vogliamo capire anche cosa vuole fare nel prossimo futuro».
Tempo ce n’è: dall’avvio della procedura l’esame congiunto tra le parti dura 45 giorni, poi ve ne sono altri 30 in caso di mancato accordo. In mezzo ci sono i conti della trimestrale la prossima settimana, la presentazione del bilancio 2023 a fine mese e soprattutto la presentazione del nuovo piano industriale nella prima metà di giugno.