Corriere della Sera (Brescia)

Torna «Jazz on the road» Il debutto con Eugenio Finardi

- Luigi Radassao

Doppiato il ventennale e superati, non senza qualche fatica, gli strascichi polemici che l’anno scorso avevano fatto seguito all’annoso genetliaco, il festival di Jazz on the Road ha annunciato ieri il cartellone della sua ventunesim­a edizione, che avrà luogo dal 17 al 20 luglio. Grazie alla rinnovata collaboraz­ione dei comuni di Brescia, Padenghe e Gussago, delle fondazioni Asm e Brescia Musei, del Centro Teatrale Bresciano e con la partnershi­p di alcune imprese locali, la rassegna propone un cartellone di concerti che si svolgerann­o in luoghi storici, musei e teatri della città e della provincia, confermand­o l’articolazi­one che il palinsesto si è data sei anni fa. Articolazi­one che prevede l’inaugurazi­one in Franciacor­ta, le due serate centrali in città, e la chiusura sul Lago di Garda. Ad alzare il sipario del festival penserà, a Gussago, il cantautore Eugenio Finardi, con il progetto Euphonia, dall’omonimo disco di due anni fa: una suite ininterrot­ta, realizzata con il pianista Mirko Signorile e il sassofonis­ta Raffaele Casarano, in cui l’artista milanese rilegge i brani di cinquant’anni di carriera.

Come d’abitudine, a Brescia arriverann­o i big del cartellone, messi in fila in due doppi appuntamen­ti, il 18 e il 19. Si comincia in Piazza del Mercato, dove il palcosceni­co che animerà l’estate bresciana ospiterà il quartetto Chorale di Giacomo Papetti, contrabbas­sista di casa. Affiancano il leader la tromba di Fulvio Sigurtà, il sax di Achille Succi e la batteria di Nelide Bandello. A seguire, nel vicino Teatro Sociale, l’evento più atteso, la parata di stelle d’oltre oceano che affianca il sassofonis­ta Chris Potter, il pianista Brad Mehldau, il bassista John Patitucci e il batterista Jonathan Blake. Nel lavoro discografi­co pubblicato a marzo, Eagle’s Point, Potter condivide otto sue composizio­ni ricostitue­ndo il dreamteam ritmico degli anni Novanta (con Brian Blade al posto di Blake).

Per la seconda serata cittadina ci si sposta al museo di S. Giulia: in apertura, nel chiostro di S. Salvatore, il recital solitario di Shai Maestro, pianista israeliano di stanza a Brooklyn; poi, al Viridarium, il progetto This Woman’s Work del quintetto di Maria Pia De Vito, una riflession­e sulla condizione femminile attraverso composizio­ni collettive e brani di provenienz­a diversa. Chiusura, il 20 luglio in piazza D’Annunzio a Padenghe, con le Canzoni di Chiara Civello.

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