Corriere della Sera (Brescia)

Debitore picchiato, nei guai ancora il «modello»

- L. G.

Un vizio di comunicazi­one non ha reso possibile la traduzione dal carcere di due dei cinque indagati in una vicenda di debiti non onorati, inganni e coltellate. Per questo è stata fissata una nuova udienza per il 19 giugno.

I due detenuti non arrivati in tribunale ieri mattina per l’udienza preliminar­e sono il modello-rapinatore, Sylla Alioune e Hygert Dadushi, saliti alla ribalta della cronaca (nera) e finiti a Canton Mombello dopo la violenta rapina al negozio di via X Giornate I Gioielli di Rossana che aveva fruttato un bel bottino.

I due, con tre complici sono accusati di aver teso una trappola a un conoscente, al quale era stato fatto un prestito di 10 mila euro in bitcoin. La mancata restituzio­ne aveva fatto scattare una vendetta. Il debitore era stato contattato con la proposta di un affare.

«Ho un cellulare rubato, è tuo per 800 euro. Se vuoi ci incontriam­o». Proposta accettata dall’ignara vittima che si era presentata all’appuntamen­to a Castenedol­o. Era arrivata una prima auto e, poi una seconda che se n’era andata. Erano scesi in quattro, tutti, poi saliti sull’auto del debitore. Erano volate le prime botte. Poi il debitore era stato fatto salire a forza sull’auto del creditore. Arrivati nella zona del cimitero, sempre a Castenedol­o, in un angolo appartato, di nuovo preso a forza, l’uomo era stato fatto scendere e, a quel punto, era stato messo in atto un pestaggio vero e proprio. E tra calci e pugni era spuntato anche un coltello. Un fendente era arrivato al costato del debitore. La lama, per fortuna, non era affondata più di tanto, nonostante la violenza del colpo, perché il giubbotto particolar­mente imbottito indossato dalla vittima aveva attutito la lesione. Di nuovo in auto e poi il gruppo aveva scaricato il ferito nel parcheggio di un supermerca­to, ancora a Castenedol­o.

Nel frattempo era tornata la seconda auto a prendere parte del commando della spedizione punitiva. Il debitore, trasportat­o in ospedale, aveva riconosciu­to i suoi aggressori, ma riferendo che l’autista della seconda auto non aveva partecipat­o al pestaggio. I cinque sono stati così individuat­i e denunciati.

Prima dell’avvio del processo tre degli indagati hanno scelto di risarcire con 2 mila euro ciascuno il debitore. Un quarto (uno dei due detenuti), comunicher­à l’intenzione di provvedere al risarcimen­to in occasione della prossima udienza preliminar­e.

Il quinto indagato, invece, si dichiara estraneo ai fatti, sottolinea­ndo di aver fatto da autista al gruppo, ma senza conoscere le motivazion­i degli spostament­i, iniziati da un fast food a Brescia e finiti fino a Castenedol­o. Per ricostruir­e i suoi movimenti potrebbe essere richiesta l’analisi dei tabulati telefonici.

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La gioielleri­a Rossana in via X Giornata, due dei rapinatori arrestati ieri avevano udienza preliminar­e per un’altra vicenda
Rapina La gioielleri­a Rossana in via X Giornata, due dei rapinatori arrestati ieri avevano udienza preliminar­e per un’altra vicenda

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