Corriere della Sera - Io Donna
QUESTIONE DI DEHORS
«non ce sta er probblema der dehors. Ce sta er problema der dentro». Possibile. Certe frasi origliate fanno venir voglia di inserirle nell’attuale contesto, e di usare come metafora. Perché, se secondo il luogo comune nel secolo scorso c’era gente che ballava sul Titanic, ora ci sono spose che affogano beatamente nella location. La “location” è il luogo dove si fa il ricevimento. Il dehors è lo spazio esterno. La sposa-metafora, origliata in un bar, aveva dubbi di location: su villa X a Viterbo, dotata di bel giardino ma con spazi interni angusti. Da qui, il problema der dentro, anche del dentro di noi, a pensarci. Un dentro, detto anche vita interiore, detto anche consapevolezza, non troppo esplorato. Meglio godersi i dehors fnché ci si può permettere di affttarli. Certo, colpisce il linguaggio da bridezilla - da spose Godzilla, intenzionate a metter su matrimoni pazzeschi - che pare mutuato dai reality sui matrimoni che tutte più meno segretamente guardiamo. Se ci guardiamo intorno, scopriamo che, al netto delle sceneggiature che nei reality ci sono, non sono troppo lontani da certe vite vere. Basta origliare, si diceva. E scoprire che ragazze perfettamente plausibili, in viaggio di lavoro sul Frecciarossa, parlano serene di “fare una cosa simpatica, tipo country, delle balle di feno per farci sedere alla cerimonia”. Perché no, poi, alla fne, se qualcuno ha belle cose da festeggiare, non spenda troppo per la location country col dehors, e faccia tanti inviti.