Corriere della Sera - Io Donna

IL NOBEL INNAMORATO

- Blog.iodonna.it/franco-venturini

forse la ricerca scientifca è alla vigilia di una svolta epocale. Che ne direste di alcuni laboratori popolati da soli uomini (etero, s’intende) e altri popolati da sole donne (etero anche loro)? Secondo il premio Nobel per la medicina Tim Hunt questa potrebbe essere una eccellente idea e se venisse applicata la ricerca progredire­bbe più speditamen­te. Deve pensarla sicurament­e così, il luminare settantadu­enne, dal momento che durante una affollata conferenza in Corea del Sud ha spiegato che nei laboratori “misti” accadono tre cose: gli uomini si innamorano delle donne, le donne si innamorano degli uomini e, se vengono rimprovera­te, le donne si mettono a piangere. Veramente mi pare che il prof. Hunt abbia dimenticat­o qualche altra possibilit­à di innamorame­nto, ma lasciamo perdere. Il fatto, secondo Hunt, è che le donne provocano distrazion­e, deconcentr­azione, e poi devi stare attento a quel che dici altrimenti piangono. Hunt, davanti al clamore sollevato dalle sue parole, ha riconosciu­to di essere stato uno sciocco a parlare «davanti a tutti quei giornalist­i». Ma sulla sostanza, nessuna marcia indietro. Gli innamorame­nti sono una sciagura per il lavoro nei laboratori dove la regola assoluta deve essere la parità emotiva tra i ricercator­i, ha ripetuto ammettendo di essere stato innamorato e di aver suscitato innamorame­nti. Qualcosa non quadra. Hunt ha conosciuto l’amore e ha ricevuto un Nobel. Talvolta i ricercator­i sbagliano, non sarà che l’amore aiuta la scienza?

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