Corriere della Sera - Io Donna

RITMO NEL LAVORO

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Competizio­ne senza regole, colleghe smaliziate che usano tutti i mezzi per farvi le scarpe... Il rientro a settembre va studiato. Ma c’è un modo per uscire dall’impasse: fare ogni piccolo compito quotidiano senza confronti con gli altri e giudizi, ma fssando i passi della propria unica e personale strada. Per cominciare, allora, ritroviamo il ritmo. Nicola Lagioia ci dà il quadro di dove siamo arrivati scegliendo la prevaricaz­ione con La ferocia, e James Ellroy con Perfdia, ritratto dei giorni più neri della storia americana (entrambi Einaudi), ci porta fno al fondo dell’animo umano. A questo punto inizia la fase di depurazion­e da odio e impulsi di vendetta. Ci aiuta Camilla Läckberg con Il segreto degli angeli (Marsilio), noir che viene dal Nord e favorisce il disgelo. Poi sarà bene assumere qualche dose di Andrea Camilleri e della sua La giostra degli scambi (Sellerio), per scoprire che è nei dettagli che il mistero prospera e può infettare il sistema. E da qui si riparte con La ragazza del treno di Paula Hawkins (Piemme) che sa arricchire di poesia e domande la pendolarit­à quotidiana. Finché con Le belle Cece di Andrea Vitali (Garzanti) il giallo sfuma in bonarietà, il mistero in biancheria intima. Così, con una risata sblocchiam­o la rabbia e scivoliamo dentro La vita in generale di Tito Faraci (Feltrinell­i), storia del successo di un uomo perduto. L’obiettivo ce lo dà Sophie Kinsella con Dov’è fnita Audrey (Mondadori), perché il prossimo passo è guardarci allo specchio e girare i tacchi: direzione la nostra vita.

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