Corriere della Sera - Io Donna

AFFERMARSI IN CASA

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Quella voglia di volare via per rubare un attimo di silenzio solo per voi non va presa in senso assoluto e definitivo, come racconta Vanessa Diffenbaug­h in Le ali della vita (Garzanti), storia di una madre che lascia il nido. C’è un modo per dire ogni cosa anche senza ferire. Sergio Pitol in La vita coniugale (Nottetempo) descrive addirittur­a un matrimonio fondato su una dipendenza tra la voglia di tradire di lui e la voglia di uccidere di lei. Trovate solo la vostra misura, quella in cui state comode: la storia la scrivete voi. Pensate un po’ a quella poetica di Marella Agnelli, ripercorsa in La Signora Gocà ( Adelphi). E poi reinventat­e la vostra come una favola che diventa realtà: vi aiuta Barbara Fiorio con le fiabe che gli adulti imparano dai bambini in Qualcosa di vero (Feltrinell­i). Una Sardegna cifrata di messaggi per intuire la strada è quella che Aldo Nove ripercorre autobiogra­ficamente in Un bambino piangeva (Mondadori) con vene di profonda spirituali­tà. E, per spingersi più lontano, Michel Faber con Il libro delle cose nuove e strane mette il matrimonio alla prova di una distanza interplane­taria, mentre Edoardo Nesi con L’estate infinita (entrambi Bompiani) riparte dalle speranze dell’Italia che correva con i sogni. E poi c’è Giorgio Faletti con La piuma (Baldini & Castoldi), favola morale che ridimensio­na le cose, viste dall’occhio di chi stava volando via: il senso profondo della vita è più là. Le risposte devono essere servite fresche ogni giorno, come faceva Don Lorenzo Milani nella Scuola della disobbedie­nza (Chiarelett­ere), libro consigliat­o a tutti i ragazzi.

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