Corriere della Sera - Io Donna
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Quattro palazzi milanesi ottocenteschi con due corti segrete, a pochi minuti a piedi dal Teatro alla Scala. Il primo Mandarin Oriental italiano è una realtà parallela a due entrate: su via Andegari l’ingresso dell’hotel (cinque stelle), in Monte di Pietà l’accesso diretto al Mandarin Bar e al ristorante Seta.
La chiave di volta: l’architettura e il design d’interni di Studio Antonio Citterio Patricia Viel Interiors, con Ella Dinoi project director. Un omaggio a Milano e all’eleganza delle dimore altoborghesi degli anni Quaranta, riletta con uno sguardo cosmopolita. Dalla hall con camino alla palette di colori, alle ceramiche targate Fornasetti scelte per il ristorante.
Il bar: è il cuore dell’hotel. Uno spazio dal potenziale cinematografico, fasciato da un ipnotico mosaico di marmi bianchi e neri. Si allunga all’esterno nella prima delle due corti ed è aperto dalle otto del mattino alle due di notte.
In cucina: lo chef Antonio Guida, ex del Pellicano di Porto Ercole, due stelle Michelin, cura il food&beverage. Il menu “bistrot” è una rivisitazione della tradizione italiana e milanese, piatto forte il risotto con tartare di vitello e tonno. Al ristorante Seta - 50 coperti - acrobazie stellari come il cavolfiore con salsa al latte di mandorla e succo di yuzu.
Le stanze: sono 72 più 32 suite, due con terrazzo. Boiserie, bagni di marmo italiano, eleganza soffusa.
Dress code: giacca maschile e jeans skinny, alla Charlotte Gainsbourg.