Corriere della Sera - Io Donna
A CACCIA DEL POSTO IN AEREO
domenica 13 settembre. La partenza del volo Alitalia Az 160 da Roma Fiumicino a Bruxelles è prevista per le 15. Circa tre quarti d’ora prima del decollo viene cambiato il gate dell’imbarco. Non solo. Alle 14,30 una hostess, tramite altoparlante, invita i passeggeri a mettersi in fla specifcando che “visto il cambio di aeromobile i posti assegnati non saranno rispettati e ognuno potrà sedersi dove vuole”. Non vale più il check-in fatto via internet oppure la fla al banco. Tutto annullato, ognuno va dove vuole. Esattamente come accade sui voli lowcost. Peccato che questo non sia affatto un volo a basso costo e soprattutto che i passeggeri, in preda al panico per la paura di non trovare la poltrona, comincino ad accalcarsi e a spingere per arrivare primi. L’imbarco naturalmente dura molto di più, l’aereo parte con tre quarti d’ora di ritardo. Anche chi aveva intenzione di viaggiare insieme viene separato. Nessuno tra gli assistenti di volo è in grado di spiegare come mai non si faccia valere la vecchia assegnazione, semmai variando soltanto quella nelle ultime fle. Nessuno si preoccupa evidentemente dei viaggiatori. Più volte, nel corso delle ultime inchieste giudiziarie sui disservizi all’interno dello scalo romano, Alitalia ha accusato la società “Adr - Aeroporti di Roma” di non garantire servizi effcienti e dunque di averle causato danni economici. In realtà basta prendere un qualsiasi aereo per rendersi conto di quali siano le ineffcienze della Compagnia di bandiera.